La scuola rischia un nuovo stop: «Il virus mutato è più contagioso»

La scuola rischia un nuovo stop: «Il virus mutato è più contagioso»
di Maria Claudia MINERVA
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Domenica 14 Febbraio 2021, 08:28 - Ultimo aggiornamento: 15 Febbraio, 09:10

Per la scuola scatta un nuovo allarme: la variante inglese del virus che potrebbe ostacolare la normale attività scolastica in presenza. Su questo punto, la posizione del Comitato tecnico scientifico è molto netta: «Se anche nel nostro Paese si evidenzierà che ragazzi e bambini sono portatori certamente si deve chiudere, anche se questa prospettiva mi provoca un grande dolore» ha sottolineato il coordinatore del Cts, Agostino Miozzo.
In Puglia non si conosce la situazione dei contagi in classe, ma in quest'ultima settimana molti sindaci sono dovuti intervenire con proprie ordinanze per chiudere gli istituti scolastici a causa dei numerosi casi positivi. L'ultimo in ordine di tempo il comune di Santeramo in Colle, provincia di Bare, dove il primo cittadino Fabrizio Baldassarre ha sospeso le lezioni in presenza in tutte le scuole della città fino al 20 febbraio, giorno in cui scadrà anche l'ordinanza regionale. Alle scuole dell'infanzia, elementari e media già chiuse con una precedenza ordinanza, si aggiungono anche le scuole superiori e quelle per l'infanzia paritarie e nido. Dieci giorni fa il sindaco aveva già evidenziato che l'80% dei nuovi casi positivi accertati in città riguardavano il contesto scolastico. Nei giorni scorsi è anche deceduta una insegnante 44enne per Covid. L'aggiornamento sui contagi fornito dalla Asl rivela ora un ulteriore «preoccupante dato epidemiologico». Tra i nuovi casi registrati 20 hanno meno di 15 anni «quindi - continua il sindaco - in piena età scolare».


Di fatto il problema delle varianti - finora nella nostra regione è accertata solo quella inglese - rappresenta un ulteriore fattore di rischio che potrebbe indurre il governatore Michele Emiliano ad adottare misure più stringenti di quelle in atto finora, anche se l'orientamento resta di lasciare nelle mani delle famiglie la scelta di mandare o meno a scuola i propri figli, sebbene contro questa modalità delle lezioni on demand ha spinto i sindacati e i presidi a proclamare un'ora di sciopero per domani mattina, oltre che a inviare una lettera al premier Mario Draghi per un intervento che metta fine all'opzione sdoganata dalla Regione.


«In Puglia secondo i dati di un campione che ha analizzato 300 test si è scoperto che la variante inglese è presente intorno al 20% dei casi - sottolinea il presidente regionale e vice presidente nazionale della Federazione italiana della Federazione italiana medici pediatri (Fimp), Luigi Nigri -.

Questi casi campione hanno dimostrato che ad essere colpiti maggiormente sono i bambini e gli adolescenti, per quanto mi riguarda posso affermare che con la variante inglese siamo già al 40% dei casi. Stiamo osservando, rispetto ai casi dei mesi scorsi, un sempre maggiore coinvolgimento di bimbi piccoli, anche di due anni, quattro anni, cosa che prima non avevamo avuto. A questo punto la domanda sorge spontanea: questi bambini che noi vediamo sempre più vulnerabili al virus sono colpiti perché è la variante inglese che predilige i più piccoli o perché hanno riaperto le scuole?»


Una domanda che rimanda a molteplici dubbi. «La variante preoccupa per la modalità di contagio più aggressiva e più veloce». Ma dicono forse meno pericoloso. «Se sia più o meno pericoloso non lo si può ancora dire - aggiunge ancora Nigri -, perché la sintomatologia fisica è la stessa. Ora bisognerebbe vedere a livello di ospedali, è chiaro che la pericolosità è sempre legata all'età e alle condizioni generali del soggetto».
Se la variante inglese contagia con maggior frequenza i bambini o gli adolescenti c'è un concreto rischio che il virus arrivi tra le mure domestiche, dove magari ci sono anche i nonni anziani e con patologie, con più facilità. «Il problema è che stare, soprattutto con questo freddo, in un aula chiusa, dove i bambini non possono tenere sempre la mascherina, è un fattore di rischio molto grande. Va anche detto che il vaccino protegge per la variante inglese ma non per quelle brasiliana e sudafricana - conclude Nigri -. Questo vuol dire che se dovessero arrivare da noi quelle varianti avremmo dei vaccinati che non sono vaccinati completamente, cioè si è coperti per un virus e non per un altro. Quindi sono molteplici i fattori che destano timore, motivo per cui, tornando alla scuola, bisognerebbe che fosse la Regione a scegliere e non le famiglie. Abbiamo un assessore che ha tutte le capacità e le competenze per prendere delle decisioni o suggerirle al presidente».

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