Covid, allerta per la variante inglese in Puglia: «I giovani sono i più colpiti»

Covid, allerta per la variante inglese in Puglia: «I giovani sono i più colpiti»
di Vincenzo DAMIANI
4 Minuti di Lettura
Sabato 13 Febbraio 2021, 08:40 - Ultimo aggiornamento: 14 Febbraio, 08:14

Ogni cento casi di positività al Covid, più di 15 riguardano la variante inglese. Anche in Puglia ormai circola in maniera sempre più importante, dal 19 dicembre scorso, quando fu isolata per la prima volta in una ragazza della provincia di Bari rientrata da Londra, la diffusione è stata rapida e ora si candida a diventare la variante prevalente. «Circola in tutte le province pugliesi», conferma la virologa e professoressa di Igiene, Maria Chironna, responsabile del Laboratorio Covid del Policlinico di Bari. L'equipe della Chironna e l'Istituto Zooprofilattico di Puglia e Basilicata hanno svolto un'indagine a campione sulla circolazione delle varianti in Puglia e il risultato è che «abbiamo riscontrato che su un campione di tamponi positivi al coronavirus, nel 15,5% dei casi si tratta di variante inglese».

L'indagine è stata trasmessa all'Istituto superiore della Sanità giovedì sera: «La variante - spiega Chironna - è presente soprattutto nella popolazione più giovane, ma abbiamo individuato casi anche tra adulti e anziani.

Mediamente, però, l'età media è più bassa. Abbiamo riscontrato persino quattro casi di contagio in fascia pediatrica». Questo dato riporta alta l'attenzione sulle scuole, il rischio è che con il ritorno alle lezioni in presenza il Covid-19 nella sua versione britannica possa trovare strada spianata e diffondersi con ancora maggiore rapidità. «La contagiosità è certamente più elevata lancia l'allarme Chironna sulla letalità, invece, i dati sono ancora contrastanti. Studi inglesi dicono che la mortalità sia più elevata, ma si tratta di studi preliminari. Certamente prosegue non bisogna sottovalutare il problema per un semplice motivo: se più persone si ammalano, statisticamente la mortalità aumenterà. È una equazione dalla quale non si sfugge». Quindi, se sia più aggressivo o meno, poco cambia: la sua maggiore capacità di circolazione produrrà un numero più alto di positivi e, di conseguenza, di morti. Allo stato attuale, non sono stati invece isolate varianti brasiliane e sudafricane, però «stiamo avviando proprio ora una nuova indagine e i risultati li avremo tra qualche giorno», conclude Chironna.


L'aumento di varianti potrebbe diventare un ostacolo anche per la campagna vaccinale proprio mentre sta per iniziare la fase 2. In tutta Italia è ormai allarme per la diffusione delle varianti del Covid, soprattutto nelle scuole. «In 5-6 settimane la variante inglese potrebbe sostituire il virus SarsCov2 ora circolante», ha detto il presidente dell'Iss, Silvio Brusaferro.


Anche la Flc Cgil si dice preoccupata e sottolinea come occorre fare chiarezza sui dati del contagio nelle scuole. Con il crescere dell'allarme aumentano le adesioni ai comitati e alle petizioni che chiedono di far tornare tutti gli studenti alla didattica a distanza. Una petizione che ha ottenuto quasi 200 mila firme arriva dal sindacato Unsic che indirizza al prossimo governo a guida Draghi la richiesta di chiudere le scuole. La Regione Puglia ci pensa, tra una settimana scade l'ordinanza del governatore Michele Emiliano e non è escluso che possano esserci novità. «Anche a causa della diffusione delle nuove varianti la cui prevalenza è del 18% è bene mantenere comportamenti prudenti e il divieto di mobilità da una regione all'altra»: ha avvertito il direttore della prevenzione del Ministero della Salute, Gianni Rezza, nel video che accompagna ogni settimana i dati del monitoraggio Iss-Ministero Salute sull'andamento della pandemia. In Italia il 17,8% delle infezioni Covid-19 è dovuto alla variante inglese, ha evidenziato la flash survey condotta dall'Iss e dal ministero della Salute insieme ai laboratori regionali, ma anche le varianti sudafricana e brasiliana sono presenti, sia pure in modo più circoscritto sul territorio. La variante Gb, «per quanto ne sappiamo - ha sottolineato Rezza - non diminuisce l'efficacia dei vaccini attualmente disponibili e la corsa alla vaccinazione è molto importante, ma si trasmette più velocemente e quindi è bene non allentare le misure di prevenzione e controllo. Dobbiamo rallentare infatti la velocità di circolazione del virus e dobbiamo velocizzare la campagna di immunizzazione».

© RIPRODUZIONE RISERVATA