A Brindisi arriva in mattinata la nave di Emergency con i 105 migranti. Parte la macchina dell'accoglienza

A Brindisi arriva in mattinata la nave di Emergency con i 105 migranti. Parte la macchina dell'accoglienza
di Lucia PEZZUTO
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Venerdì 10 Marzo 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 10:03

Arriveranno questa mattina (dalle 8.30 in poi) nel porto di Brindisi i 105 migranti provenienti dalla Libia a bordo della nave Life Support. L’imbarcazione attraccherà al molo di Sant’Apollinare dove la macchina del soccorso e dell’accoglienza sarà già operativa. Nei giorni scorsi, sotto l’egida della Prefettura di Brindisi in coordinamento con la Questura e tutte le altre forze dell’ordine. Si tratta di 59 uomini, 17 donne, di cui una al settimo mese di gravidanza, quattro bambini accompagnati e 25 minori non accompagnati e provengono da Nigeria, Gambia, Costa d’Avorio, Guinea Conakry, Sudan, Camerun, Mali, Mauritania, Sierra Leone, Chad, Eritrea, Burkina Faso. Una volta sbarcati i naufraghi saranno sottoposti a tutte le operazioni di screening. L’ufficio Immigrazione, il Servizio di ordine e sicurezza pubblica e la polizia scientifica della Questura di Brindisi si occuperanno dell’identificazione. Il personale sanitario con l’ausilio della Asl, Croce Rossa e la Protezione Civile si accerterà delle condizioni di salute di uomini, donne e bambini. Sarà importante distinguere e dare supporto ai minori non accompagnati. Quelli che saranno soli verranno trasferiti nel Cara di Restinco mentre gli altri che avranno la tutela di un adulto saliranno sui pullman per raggiungere il centro di accoglienza individuato nella provincia di Taranto. 

La salute dei migranti

Nel frattempo in queste ore i medici a bordo della Life Support stanno costatando le condizioni di salute dei 105 migranti: c’è uno stato generale - secondo quanto è emerso nelle ultime ore - di disidratazione e diversi casi di ustioni cutanee causate dalla miscela tra acqua di mare e carburante. «Non abbiamo rilevato casi di gravità clinica particolare, c’è uno stato generale di disidratazione», ha spiegato Roberto Maccaroni, responsabile sanitario Life Support.

Occorre considerare che queste persone arrivano alla partenza già in una situazione di alimentazione e di idratazione del tutto inadeguata, che viene aggravata da un viaggio in mare, in questo caso di 12-14 ore, senza bere. Oltre ai diversi casi di ustione, per fortuna circoscritti ad alcune aree cutanee su alcuni naufraghi sono visibili ferite riconducibili a possibili violenze subite. «In alcuni pazienti abbiamo rilevato delle condizioni di deflessione del tono dell’umore dovuto a riferite violenze subite e anche dei segni fisici che lascerebbero pensare proprio a violenze». «Nelle prossime ore - continua Maccaroni - approfondiremo questo aspetto con l’aiuto dei nostri mediatori culturali e nel pieno rispetto della volontà dei naufraghi. Il nostro ruolo non è solo quello di prenderci cura della patologia preminente ma anche quello di rilevare e comunicare la presenza di traumi pregressi specialmente quando sono riferibili a potenziali violenze subite». 

I racconti choc

Il salvataggio avviene a pochi giorni dalla tragedia di Crotone dove ancora si contano le vittime. Il destino di questi 105 naufraghi poteva essere ben diverso se la nave “Life Support” non fosse intervenuta. Nei loro occhi c’è ancora la paura di quei drammatici momenti. «Eravamo su un’imbarcazione molto piccola. Il motore non funzionava più e stavamo imbarcando acqua - ricorda una delle persone soccorse, proveniente dalla Costa d’Avorio -. Era notte, eravamo tutti bagnati e intorno a noi solo buio. Ho pensato che non ce l’avremmo fatta. Ho pregato per tutte le persone che erano con me e ho pensato tutto il tempo alla mia famiglia e a Marianne, la donna che amo, che è rimasta nel nostro paese».
Stamattina, a Bari, presso la sede della Fondazione Rita Maierotti in via Volpe a Bari la Cgil terrà una conferenza stampa. E saranno mostrate le le testimonianze di chi ha affrontato la traversata del Mediterraneo.

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