Bradanico-Salentina, un altro rinvio all'Anas. I sindaci al Ministero: «L'incontro entro trenta giorni»

Bradanico-Salentina, un altro rinvio all'Anas. I sindaci al Ministero: «L'incontro entro trenta giorni»
di Giuseppe ANDRIANI
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Venerdì 15 Marzo 2024, 05:00

La Conferenza dei Servizi dell’Anas sulla Bradanico-Salentina è aggiornata al prossimo 16 aprile. Un altro rinvio, così come volevano i sindaci che hanno partecipato ieri mattina all’incontro nella sede regionale dell’Anas. L’Ente ha accettato l’istanza presentata dagli amministratori locali e ha aggiornato la Conferenza. Anche perché adesso la partita si gioca ormai su un altro piano. La questione è semplice: Anas aveva convocato la Conferenza dei servizi prima a gennaio e poi aveva rinviato il tutto a ieri mattina, per chiedere ai sindaci una decisione su una delle tre varianti proposte per l’ultimo tratto della Bradanico-Salentina (da San Pancrazio a Lecce). Il territorio, però, ha chiesto con insistenza una strada a quattro corsie, al momento non contemplata da Anas. E di conseguenza il percorso per la decisione della variante si è momentaneamente interrotto. Anche perché nel frattempo è partita l’interlocuzione tra i sindaci e la Regione, che ha scritto al Ministero delle Infrastrutture. Da qui la richiesta di un altro rinvio, così da prendere tempo e attendere che qualcosa si muova a livello nazionale. Il commissario dell’opera, l’ingegnere Vincenzo Marzi, era stato chiarissimo a gennaio: al momento non ci sono le condizioni tecniche per un percorso a quattro corsie. Poi il pressing sul Ministero.

La Conferenza dei Servizi

Ieri in Conferenza dei servizi c’erano i sindaci di Arnesano (Emanuele Solazzo), Guagnano (Francois Imperiale), Novoli (Marco De Luca), Salice Salentino (Cosimo Leuzzi) e Trepuzzi (Giuseppe Maria Taurino), il vicesindaco di San Pancrazio (Vincenzo Buccolieri), l’Assessore ai Lavori Pubblici di Campi Salentina (Andrea Grasso) e l'ingegnere Luigi Tundo dell’Area lavori pubblici e servizi di supporto della Provincia di Lecce. 
I sindaci ora si rivolgono ai parlamentari pugliesi per «programmare entro questo trenta giorni un incontro presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. L’obiettivo è quello valutare l'opportunità di prendere in considerazione la progettazione e quindi la realizzazione di una strada a quattro corsie». «Se questa opzione non dovesse essere presa in considerazione - fanno sapere congiuntamente gli amministratori dopo la Conferenza - saremo costretti ad esprimere parere favorevole rispetto alla proposta di un intervento di messa in sicurezza dell’attuale percorso a due corsie pur di non perdere il finanziamento stanziato rinunciando ad un’opera di manutenzione che seppur non funzionale alla reale richiesta del territorio, risulterebbe altrettanto importante per la sicurezza e la sua percorribilità».
Il pressing continua, per avere una risposta a stretto giro di posta.

In questa partita sono anche coinvolti gli amministratori locali dei comuni tarantini toccati dal progetto, perché la richiesta al Ministero è per l’intera strada che va da Taranto a Lecce. A maggior ragione emerge la necessità di fare presto, visto che il tratto che va da San Marzano a Manduria è già stato finanziato, l’appalto è stato affidato e nel giro di due o tre mesi dovrebbero partire i lavori per un percorso a due corsie. 

Il centrodestra contro Maraschio

I consiglieri regionali di centrodestra (Paolo Pagliaro, Luigi Caroli, Giacomo Conserva, Gianfranco De Blasi, Massimiliano Di Cuia, Antonio Gabellone, Paride Mazzotta, Renato Perrini, Antonio Scalera) rimproverano alla Regione il tempo perso in precedenza. «Attendiamo l’assessora Maurodinoia - scrivono in una nota - allo scadere dei trenta giorni che mancano alla nuova conferenza dei servizi convocata oggi da Anas per il 16 aprile. Trenta giorni per ottenere dal Governo impegni concreti per l’avvio dell’iter di riprogettazione della statale 7 ter Bradanico-Salentina, prevedendo il raddoppio da due a quattro corsie della strada Lecce-Taranto. I sindaci hanno ribadito oggi a Bari quello che ripetiamo da sempre: la 7 ter s’ha da fare secondo il progetto originario, e non con soluzioni di ripiego che si limitano alla pur necessaria messa in sicurezza del tracciato a due corsie. Peccato che si sia perso tanto tempo per dare finalmente seguito ad una mozione approvata un anno e mezzo fa, che prevedeva quello che solo oggi viene messo in atto: la revisione dello studio di fattibilità tecnico-economica». Insomma, la partita resta aperta ma non si gioca in Conferenza dei Servizi.
 

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