Alitalia, il Brindisi-Malpensa non è più un volo diretto: un'altra beffa al Grande Salento

Alitalia, il Brindisi-Malpensa non è più un volo diretto: un'altra beffa al Grande Salento
di Paola COLACI
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Lunedì 22 Giugno 2020, 08:45 - Ultimo aggiornamento: 23 Giugno, 08:30

Voli diretti e giornalieri da Milano Malpensa a Brindisi annunciati a inizio giugno, messi in vendita sul sito ufficiale e poi cancellati a pochi giorni dal decollo. In sostituzione alcuni collegamenti con scalo a Roma Fiumicino, tempi di viaggio compresi tra le 3 e le 7 ore e mezzo e un prezzo “lancio” di 360 euro. Così, a poco più di una settimana dall’annunciata ripartenza di Alitalia dallo scalo brindisino, l’ennesima “beffa” al Grande Salento è servita. E come se non bastasse la grave carenza di collegamenti da e per la Puglia e il Salento e la mancata ripresa dei voli del vettore italiano, ora si aggiunge anche lo “scippo” di uno dei pochi voli diretti previsti da e per l’aeroporto di Brindisi e annunciati all’inizio del mese dalla stessa compagnia aerea.

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La nota ufficiale dello scorso 11 giugno, infatti, parlava chiaro: dal primo luglio il vettore tricolore avrebbe garantito due collegamenti giornalieri andata e ritorno garantiti sulla tratta Brindisi-Roma Fiumicino. Ma anche una coppia di operativi tra il Salento e l’aeroporto di Milano Malpensa. Il primo aereo a decollare dalla pista salentina sarebbe stato il Brindisi-Malpensa. Sulla tratta inversa, invece, il primo aeromobile tricolore sarebbe decollato dallo scalo lombardo alle 14 in punto e atterrato al “Papola Casale” alle 15.40. Nelle stesse ore, dunque, sul sito ufficiale della compagnia di bandiera si sono aperte le prenotazioni e le vendite dei biglietti. E i primi passeggeri si sono garantiti un posto a bordo a partire dal prezzo di 178 euro per un volo di sola andata. Nei giorni scorsi, però, l’amara sorpresa.



Alitalia ha venduto i biglietti per un volo di cui al momento non c’è più traccia. Cancellato sul sito ufficiale della compagnia di bandiera. E di fatto, annullato. Ma sostituito con altre due proposte di viaggio: il Milano Malpensa-Brindisi delle 15.10 con scalo a Roma Fiumicino e atterraggio previsto nel Salento alle 18.35 oppure il Milano Malpensa-Brindisi delle 11.05 con scalo a Roma Fiumicino e atterraggio previsto a Brindisi alle 18.35. Nel primo caso, dunque, tre o mezzo di viaggio. Nel secondo caso, ben 7 ore e mezzo di volo e scalo a Roma per coprire una tratta raggiungibile in poco più di un’ora e mezzo attraverso un collegamento diretto. E al prezzo di 360 euro, almeno durante la prima settimana di luglio. E i tanti viaggiatori che nelle scorse settimane aveva acquistato il biglietto per il volo diretto? Con buona probabilità il denaro sonante già sborsato verrà riconvertito in voucher per un nuovo volo da parte di Alitalia. Ma a non essere ripagato in alcun modo sarà il disagio causato alla clientela da una pianificazione delle rotte approssimativa, a voler essere magnanimi. Ma tant’è.

In questa vicenda ancora una volta a pagare il prezzo più alto è proprio la Puglia e il Salento. Un territorio che da giorni ormai si è mobilitato e resta in trincea per combattere la sua battaglia contro l’isolamento e la “beffa” di solo tre collegamenti giornalieri garantiti da Alitalia da e per l’aeroporto di Brindisi. Una proposta del tutto inadeguata secondo la politica e le istituzioni, i sindacati, il mondo delle imprese e i cittadini che rimarcano a gran voce la necessità di una decisa e immediata ripresa delle rotte cancellate durante l’emergenza Covid. Una ripartenza che, al contrario, ora sembra sempre più lontano dopo lo “scippo” dell’unico volo diretto previsto a inizio di giugno traMalpensa e Brindisi.

«È una vergogna – tuona il presidente della Provincia di Lecce e numero uno di Upi Puglia Stefano Minerva – Se il Salento è terra di turismo e meta privilegiata per le vacanze riconosciuta a livello nazionale e internazione, allora che si rispetti la vocazione di questo territorio, l’impegno della sua gente e il sacrificio delle tante imprese e aziende che hanno investito in questa direzione e che ora devono essere messe nelle condizioni di operare.

Se mancano i collegamenti e i trasporti sono carenti, non si andrà da nessuna parte». Poi l’affondo all’indirizzo della compagnia: «Mi risulta che il vettore continui a chiamarsi Alitalia e non ALTItalia – insiste Minerva – E allora che si attenga all’obiettivo per il quale sarà risanata con 3 miliardi di fondi pubblici: garantire a tutti i territori, Puglia e Salento compresi, il diritto a un trasporto efficiente e degno di un Paese civile». E già questa mattina Minerva è pronto a firmare e far recapitare, a nome di Upi e di tutte le Province pugliesi, formale atto di sollecito al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, al ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Paola De Micheli e, per conoscenza, al ministro pugliese agli Affari regionali Francesco Boccia. «Non possiamo in alcun modo consentire che oltre al danno di una carenza infrastrutturale già esistente, si aggiunga la beffa della riduzione dei voli senza criteri oggettivi di valutazione» chiosa.

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