Expo, dopo il restauro riaperta al pubblico
la Sala delle Asse di Leonardo al Castello

Expo, dopo il restauro riaperta al pubblico la Sala delle Asse di Leonardo al Castello
di Daniela Uva
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Martedì 28 Aprile 2015, 03:35 - Ultimo aggiornamento: 10:48
La «Sala delle Asse» leonardesca del Castello Sforzesco riapre oggi le porte ai milanesi e ai visitatori di Expo.





I lavori di restauro del disegno della sala, che proseguiranno anche dopo l'Esposizione, saranno sospesi e lo spazio sarà accessibile grazie a un parziale disallestimento dei ponteggi. Ma le scoperte di questi mesi potranno comunque essere visibili nei sei mesi Expo grazie a un progetto multimediale basato su proiezioni, ologrammi e illuminazione. In particolare, sulle pareti e sulla volta verrà proiettato un filmato che mostrerà i risultati delle immagini multi spettrali, a luce radente o in altissima definizione. Verrà mostrato il lavoro di documentazione digitale che prevede una fruizione a più livelli, da quello tecnico scientifico per gli addetti ai lavori al più divulgativo per il grande pubblico.



«Avevamo due strade davanti a noi - ha spiegato l'assessore alla Cultura Filippo Del Corno -. Durante Expo potevamo chiudere tutto per i restauri come si fa di solito, oppure aprire le nostre scoperte al pubblico. Abbiamo scelto la seconda ipotesi: d'altronde Milano è la città delle sperimentazioni». «Crediamo che il Castello Sforzesco sarà sempre di più un polo di attrazione per i visitatori Expo anche grazie a questa sala», ha sottolineato Claudio Salsi, della Soprintendenza Castello, Musei archeologici e storici. I restauri, partiti a ottobre 2013, sono stati eseguiti dall'Opificio delle Pietre Dure di Firenze sotto la direzione del Mibact e con la consulenza di un comitato scientifico presieduto dalla Soprintendenza Castello.



Sponsor del progetto A2A e Arcus. «Con questi lavori abbiamo eliminato una coltre di degrado di questi anni e realizzato scoperte straordinarie, che hanno cambiato sin da ora la lettura complessiva dello spazio», ha aggiunto Salsi. «Per esempio si è capito che nella sala una pittura coinvolgeva tutta l'altezza delle pareti. È probabile che Leonardo - racconta l'esperto - volesse “stordire” in senso positivo chiunque entrasse per la prima volta in questo spazio e donargli la sensazione di trovarsi all'esterno».
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