Moschee, annullato il bando di Pisapia: il ricorso finisce al Tar

Moschee, annullato il bando di Pisapia: il ricorso finisce al Tar
di Simona Romanò
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Martedì 8 Novembre 2016, 09:29
I musulmani del Caim si schierano contro il Comune: il Coordinamento delle associazioni islamiche di Milano con il coordinatore Davide Piccardo hanno presentato ricorso al Tar per impugnare la «decisione dell’amministrazione di Giuseppe Sala di annullare il bando dei luoghi di culto della precedente giunta guidata da Giuliano Pisapia».

Motivo della revoca? Le tre aree, due delle quali - in via Esterle e in via Sant’Elia per la costruzione di moschee - non potevano essere assegnate per effetto della legge Regionale del leghista Roberto Maroni, battezzata anti-moschea, che ha reso gli spazi «non idonei». Ma Piccardo non ci sta, nonostante la nuova gara indetta da Palazzo Marino per la quale sono state presentate 23 manifestazioni di interesse: «Il Comune deve fare una scelta, o difendere la legge regionale oppure i diritti delle comunità religiose. Non chiediamo un risarcimento economico per le risorse spese, ma affermare un principio».

Il percorso è sempre più tortuoso, nonostante lo stesso Sala avesse riacceso la speranza per i fedeli islamici di avere delle moschee legali dichiarando: «Questa è la volta buona. Bisogna essere di questa partita». Il Caim, invece, si mette di traverso, sperando di rallentare il nuovo iter, perché «quella che si è aperta è una frattura da sanare». Immediata la replica del vicesindaco Anna Scavuzzo: «Abbiamo preso la scelta più sicura. Vogliamo garantire una risposta alla necessità di luoghi adeguati per la preghiera nei tempi più brevi possibili, ma con modalità che siano inoppugnabili».

La legge regionale ha di fatto costretto Palazzo Marino a una strada più complicata, richiedendo la stesura di un Piano per le Attrezzature Religiose da integrare nel Pgt. Ma la moschea si farà. A sollevare la polemica è anche lo storico portavoce del centro di viale Jenner Abdel Hamid Shaari: «A novembre scade il nostro contratto d’affitto. Finora ci sono state sempre delle proroghe, ora non sappiamo. Per colpa di chi ha gestito con i piedi il vecchio bando abbiamo perso 5 anni di vita».
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