Zeljko e Laura e sequestrati dai banditi.
La figlia si barrica in camera. Ricco bottino

La villa di Numana presa d'assalto dai rapinatori
La villa di Numana presa d'assalto dai rapinatori
di STEFANO RISPOLI
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Mercoledì 17 Febbraio 2016, 10:30
NUMANA - Minuti interminabili, nei quali marito e moglie sono stati immobilizzati e minacciati dai banditi piombati nella loro villetta in piena notte. Hanno temuto il peggio, ma la preoccupazione più grande era per la figlia ventenne che si trovava in camera sua, al piano di sopra. Si è chiusa a chiave e così ha evitato che i ladri si accorgessero di lei. Erano quattro, più un quinto che fuori faceva da "palo". Un blitz durato pochissimo: il tempo di scardinare una finestra, trovarsi faccia a faccia con i coniugi svegliati dai rumori, tenerli sotto sequestro e portar via tutto quel che c'era, inclusi documenti e passaporti. Poi sono scappati a tutta velocità a bordo di una Volkswagen Polo grigia, rubata poche ore prima ad Osimo, prima dell'arrivo dei carabinieri. Cala il terrore su Numana, sotto choc per la rapina avvenuta nella villa di Zeljko Studen e Laura Sposito in via dei Tigli, al Taunus. 
Ingente il bottino: i malviventi si sono appropriati di gioielli, argenteria e contanti per un valore di circa 50 mila euro oltre alle loro carte di credito. Era passata da poco l'una di notte quando il manager serbo, ex giocatore dell'Osimana, dipendente di una multinazionale del Pesarese e la moglie, nota commercialista di Osimo, si sono trovati di fronte ai banditi, fortunatamente senza armi ma col volto coperto. Avevano soltanto un frullino con cui hanno forato una finestra sul retro per poi forzarla. Forse credevano che in casa non ci fosse nessuno. E invece, arrivati in salotto, hanno visto la luce accesa: Studen era stato svegliato dai rumori ed era sceso al piano di sotto. I malviventi l'hanno minacciato e costretto a sedersi. Il libero professionista avrebbe reagito e sarebbe nata una colluttazione. In quel momento è scesa la moglie. Anche lei è stata immobilizzata. A quel punto il marito ha deciso di collaborare e, sotto minaccia, ha indicato dove si trovavano il denaro e gli oggetti di valore. I quattro uomini, dall'accento albanese, hanno fatto razzia nella villetta. Un colpo da svariate migliaia di euro. Hanno sottratto ai coniugi anche orologi, catenine e gioielli che indossavano, oltre ai loro passaporti, forse destinati ad essere falsificati per favorire l'ingresso di soggetti irregolari in Italia. Ma grazie al cielo non si sono accorti della figlia che si trovava al piano di sopra. Era sveglia, si è accorta che in casa c'era qualcuno, ma si è barricata nella sua camera cercando di fare meno rumore possibile, col cuore in gola per la paura di essere scoperta. E' scesa per raggiungere i genitori solo quando i rapinatori se ne sono andati, scoppiando in un pianto liberatorio. "Di me non si sono accorti che c'ero... Stanno tutti bene a parte un labbro gonfio di papà e parecchia roba in meno", ha scritto la ragazza su Facebook alle 3 di notte quando ancora la zona era cinturata dai carabinieri di Osimo, guidati dal comandante Raffaele Conforti che ha diramato le ricerche a livello interregionale in collaborazione con i Comandi di Rimini e Teramo. E ora è caccia alla Polo di colore grigio scuro con cui la gang si è data alla fuga. Era stata rubata poche ore prima ad un residente di via Sbrozzola ad Osimo. La si vede distintamente nelle immagini delle spycam della zona e della videosorveglianza interna della villetta, dotata anche di allarme, ma l'altra notte non era stato attivato. Su quei video stanno lavorando gli inquirenti per dare un volto e un nome ai cinque rapinatori che hanno seminato terrore in Riviera. 
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