Rapina nella villa: imprenditore, moglie e figlia piccola ostaggi dei banditi

Rapina nella villa: imprenditore, moglie e figlia piccola ostaggi dei banditi
di Alfonso SPAGNULO
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Domenica 24 Gennaio 2021, 09:10 - Ultimo aggiornamento: 26 Gennaio, 12:34

Non hanno esitato a puntare pistole e fucili sui volti atterriti di una famiglia di Fasano pur di portar via soldi e gioielli. Neppure la presenza di una bambina di otto anni ha fatto desistere i malviventi che, anzi, hanno agito anche davanti alla piccolina. Era da tempo che nel Fasanese non avveniva una rapina con queste modalità.
È accaduto martedì scorso in una villa di contrada S.Elia, in periferia, alle pendici della collina che ospita lo Zoosafari. La notizia però è trapelata solo dopo qualche giorno.

Erano circa le 19 quando un giovane imprenditore nel settore della rottamazione è tornato a casa. Tempo di disattivare l'allarme ed ecco che dal buio, probabilmente dopo che si erano appostati nel giardino della villa, sono sbucati cinque individui con il volto coperto da passamontagna e armati di pistole e fucili costringendo l'uomo ad entrare in casa dove vi erano la moglie e la figlioletta.
Sempre sotto la minaccia delle armi i banditi ha fatto accomodare l'intera famiglia sul divano in salotto e mentre parte dei malviventi la teneva sott'occhio gli altri hanno messo a soqquadro la casa alla ricerca di soldi e gioielli.


Un quarto d'ora di terrore per l'imprenditore e i suoi cari fino a quando i rapinatori, una volta venuti in possesso di denaro e monili d'oro, sono fuggiti. Ripresosi dallo choc l'imprenditore ha immediatamente allertato i Carabinieri della locale Compagnia che si sono portati presso la villa avviando le indagini. I militari dell'Arma hanno prima ascoltato le vittime ai quali i banditi non avevano comunque torto un capello dopo di che hanno effettuato i necessari rilievi sia all'interno che all'esterno della villa.


Obiettivo cercare qualsiasi indizio che avrebbe potuto indirizzare gli inquirenti verso gli autori del colpo il cui bottino, comunque, non è stato ingente.

A quanto pare i malviventi, o almeno quelli che hanno minacciato verbalmente la famiglia dell'imprenditore, non avevano inflessioni dialettali particolari e questo, naturalmente, non gioca a favore delle indagini. La zona dove si è verificata la rapina, oltre tutto, è sì densamente abitata ma sono tutte ville la cui vista è impedita da cancelli e muri. Di conseguenza neppure dai vicini potranno arrivare indizi utili anche perché i banditi, a quanto pare, hanno agito senza far tanto rumore.


I Carabinieri, comunque, cercheranno di acquisire le immagini delle telecamere di videosorveglianza di molte delle ville presenti nella zona magari per individuare l'auto con cui la banda è giunta in contrada Sant' Elia. Come detto i malviventi non hanno comunque utilizzato mai la forza visto anche il buon senso dell'imprenditore che non ha opposto resistenza alle richieste dei banditi proprio per salvaguardare sia la moglie che la figlioletta. Resta il fatto che la banda conosceva anche le abitudini dell'imprenditore dato che lo ha atteso al rientro e questo lascia presupporre che ci possa essere stato anche un basista. In passato più volte imprenditori fasanesi sono stati rapinati all'interno delle proprie abitazioni. In alcuni casi gli episodi sono stati anche cruenti con i banditi che non hanno esitato a picchiare chi si opponeva.

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