Voto & clan: nuove foto
“Congelato” profilo Fb

Voto & clan: nuove foto “Congelato” profilo Fb
di Erasmo MARINAZZO
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Venerdì 2 Marzo 2018, 06:05 - Ultimo aggiornamento: 21:56
Spuntano nuove foto della campagna elettorale del 2015 a Parabita. Quella delle regionali. Sono state pese dal profilo di Facebook del candidato che allora si schierò con un leader nazionale di destra. E quel profilo è stato “congelato”: non può più essere modificato o cancellato.
Il procuratore aggiunto della Direzione distrettuale antimafia, Guglielmo Cataldi, ed i carabinieri del Ros, hanno ritenuto che i contenuti possano tornare utili nel processo in corso che vuole stabilire se l’ex vicesindaco di Parabita, Giuseppe Provenzano, 55 anni, sia o meno responsabile dell’accusa di concorso esterno nell’associazione mafiosa del clan Giannelli.
Quattro in tutto, le prime foto individuate in questa indagine informatica: una in particolare sembra scattata nello stesso luogo dell’unica foto finita nel fascicolo dell’inchiesta “Coltura. Quella in cui Provenzano compare seduto a Marco Giannelli, mostrando i volantini che pubblicizzavano la candidatura alla Regione dell’esponente politico di Parabita. La foto su cui si sono concentrate le attenzioni dei carabinieri del Ros è quella che sembra scattata poco prima o poco dopo l’altra. Da un’angolazione diversa: si vede ancora Marco Giannelli con la stessa canotta verde ed i pantaloni corti bianchi. Accanto a lui, un uomo parzialmente coperto ma vestito con lo stesso abito indossato da Provenzano nella foto già nel fascicolo. E seduto sulla stessa sedia bianca di vimini.
Ed ancora. Attorno ci sono le stesse persone ed il contesi appare quello di una manifestazione elettorale tenutasi in un ristorante. Acquisiti anche i Tag di quel post: tra i vari nomi, anche quelli di tre imputati. Tutti per mafia.
 
L’intuizione di andare a mettere il naso nel profilo Facebook del candidato è stata sollecitata dalle ultime battute dell’udienza dell’altro ieri: l’avvocato difensore Luigi Corvaglia, ha fatto presente che non ci fosse alcuna prova dell’autenticità della foto in cui Provenzano compare accanto a Marco Giannelli. Anche perché la provenienza è coperta da segreto delle fonti investigative. E non è stata trovata sul profilo Facebook del candidato alla Regione. Questione già sollevata al Tribunale del Riesame, quando venne chiesta la revoca della misura cautelare e risolta allora dandole poco peso rispetto all’insieme del quadro indiziario.
Il presidente della seconda sezione penale, Pasquale Sansonetti, ha fatto presente al maresciallo dei carabinieri che ricevette quella foto di conservare il file e di non usarlo. In prospettiva di una eventuale consulenza informatica.
Va da se’ che nella prossima udienza del 26 settembre il procuratore aggiunto Cataldi (rappresentante dell’accusa in questo processo), produrrà le nuove foto.
Sarà poi il confronto con la difesa a chiarire se e quale peso potranno avere quelle immagini sull’accusa che Giuseppe Provenzano fosse diventato l’uomo del clan a Palazzo di Città. Circostanza che intanto ha determinato lo scioglimento del consiglio comunale (pende in queste ore la decisione del Tar del Lazio, sul ricorso presentato dall’ex sindaco Alfredo Cacciapaglia).
 
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