Vaccino, corsa all'acquisto nelle farmacie: «Dosi irrisorie, dovremo dire molti no»

Vaccino, corsa all'acquisto nelle farmacie: «Dosi irrisorie, dovremo dire molti no»
di Paolo CONTE
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Sabato 3 Ottobre 2020, 09:14
Richieste in aumento e farmacie in attesa: la caccia al vaccino antinfluenzale è cominciata anche nel Salento. Alla provincia di Lecce sono state riservate 283mila dosi (a fronte di 800mila abitanti) che saranno distribuite a partire da metà ottobre dai medici di famiglia ai cosiddetti soggetti fragili (under 60, malati cronici e alcune categorie di lavoratori). Il problema resta - enorme - per tutti gli altri, per chi non ha diritto, ma che quest'anno vorrebbe invece vaccinarsi per paura del Covid. Ma alle 264 farmacie leccesi arriveranno poco meno di 3.500 dosi, appena 13 dosi per ognuna di esse. Praticamente, come se non arrivasse nulla.

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«Stiamo costatando una domanda crescente da parte dei giovani e delle mamme per i loro i figli che vanno a scuola - racconta la dottoressa Fiorella Tarantino della Chiga -. Purtroppo non abbiamo ancora disponibilità, ma pensiamo che arriveranno entro questo mese».
Ma è una supposizione. Anzi una speranza, per ora. Le preoccupazioni espresse dal presidente dell'Ordine dei farmacisti Domenico Di Tolla («I vaccini non basteranno per tutti») sono largamente condivise.
«Abbiamo chiesto alle aziende farmaceutiche se potessimo prenotare il vaccino, ma ci hanno risposto che è ancora tutto in alto mare - spiega la dottoressa Stefania Allegretti della Farmacia Santa Rosa -. Bisognerà attendere circa tre settimane, ma avremo a disposizione poche confezioni e purtroppo non credo potremo soddisfare tutti».
Un timore confermato anche dal dottor Michele Petrelli della Farmacia Petrelli: «La richiesta per il momento è limitata ai pazienti anziani e, per quanto ci riguarda, non abbiamo grande richiesta. I giovani però stanno iniziando ad informarsi per essere pronti all'acquisto. C'è un approvvigionamento da parte delle Asl per poi fornire il vaccino ai medici di base, di conseguenza le aziende farmaceutiche hanno delle carenze del prodotto e dobbiamo necessariamente attendere che parta la distribuzione. Non abbiamo potuto fare ordini perché stiamo ancora aspettando, ma avremo a disposizione un numero massimo di 13 unità».

Costretti a dire di no, i farmacisti si trovano in difficoltà. Temono - come è già accaduto con le mascherine - le pressioni dei pazienti davanti all'impossibilità di soddisfare le richieste.
In ogni farmacia le impressioni sono le medesime, ma nel frattempo c'è chi vende un numero cospicuo di immuno-stimolanti come la Farmacia De Pascalis di Rosario Lombardi: «In attesa del vaccino molte persone stanno acquistando integratori che aiutano ad alzare le difese immunitarie - dice la dottoressa Olimpia Buttazzo -. Nel contempo c'è molta richiesta del vaccino da parte di tutti. Quest'anno la domanda sta crescendo a causa della paura del coronavirus». «Ancora non abbiamo prenotato nulla perché al deposito non è arrivato niente. E ad ogni modo ci spetteranno poche confezioni come credo per tutte le farmacie», conclude Francesco Martina, responsabile per gli ordini della De Pascalis.

C'è rabbia anche da parte della Farmacia Migali per l'esiguo numero di dosi che verranno messe a di posizione: «Arriverà un numero di pezzi talmente irrisorio che già adesso non riusciremo a garantire le richieste. Non riusciremo mai a soddisfare le persone - spiega il dottor Gianluca Greco - . Inoltre, chi fa il vaccino per la prima volta, dovrà necessariamente fare il richiamo a distanza di un mese. Poi gli anni successi basta solo una dose. C'è richiesta da parte di tutti e anche dei giovani e dei bambini. Non possiamo prendere prenotazioni. A tutte le persone che vengono al banco e che telefonano diciamo che in questo momento non sappiamo quando arriveranno i vaccini. Noi tutti ci auguriamo il più presto possibile, ma con 10-12 pezzi non potremo fare molto. Ci auguriamo che le disposizioni cambieranno e che potremo disporre delle giuste quantità per soddisfare tutta la clientela».
 
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