Test Medicina, il via a Lecce. Studenti in attesa in Ecotekne: «Ci proviamo, per fortuna si può ripetere». La protesta: «Stop al numero chiuso»

Test Medicina, il via a Lecce. Studenti in attesa in Ecotekne: «Ci proviamo, per fortuna si può ripetere». La protesta: «Stop al numero chiuso»
di Giuseppe ANDRIANI
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Giovedì 13 Aprile 2023, 17:58 - Ultimo aggiornamento: 17:59

Via ai Tolc Med, i nuovi test di Medicina, anche in Puglia. Da oggi fino a domenica prossima, 23 aprile, è possibile per gli atenei organizzare gli esami di ammissione. Già partita la macchina di Lecce, in Unisalento, presso l'Ecotekne, in giornata i primi tre gruppi da 36 studenti si sono sottoposti all'esame. Il test è iniziato alle 14. Erano un centinaio, ma separati tra "sale d'attesa" diverse, all'aperto. In molti erano accompagnati dai genitori, anche per motivi logistici, visto il polo extraurbano. Speranze e ansie si mescolavano negli sguardi. C'è anche chi è stato accompagnato dal fidanzato. Prevalentemente sono donne (a livello nazionale il 70% del totale è di sesso femminile). La novità dell'anno è quella per cui possono sostenere il test d'accesso anche gli studenti del quarto. E l'esame è ripetibile. Si può sostenere ora o a luglio, poi bisognerà indicare la sede scelta e in seguito verrà stilata la graduatoria. 

I numeri

In Puglia gli iscritti al Tolc sono 6.250.

A Bari, per il capoluogo di regione e per la sede distaccata di Taranto, sono in tutto 3.438 le richieste, circa 700 in più rispetto a quelle del settembre scorso. Per l'Università del Salento, invece, 1.736 candidature. E a Foggia 1.076. Per quanti posti? I posti, per ora, sono gli stessi rispetto a un anno fa: 730 (così ripartiti: 297 a Bari, 60 a Taranto gestiti da Uniba, 179 a Foggia e 57 a Lecce). Con un'avvertenza d'uso: chi sostiene il test presso una di queste sedi, non è tenuto poi a chiedere l'iscrizione nella stessa città. 

La carica dei 6.250 è quella di chi ha paura che il test vada male. Ma anche di chi è sicuro di se stesso. Li vedi con lo sguardo basso, quasi tutti. Altri hanno lo smartphone in mano e ripetono gli ultimi concetti. Sono ragazzi abituati alle interrogazioni delle scuole superiori. Qui, però, è tutta un'altra storia, anche perché il "programma" è ben più ampio. E se gli chiedi come stai la risposta più frequente è un «teso/a». Una coppia di ragazzi si tengono per mano, poco prima di sostenere l'esame nella stessa aula. «Io - racconta lui - avevo deciso da due anni di fare il test, lei ha deciso dopo. Siamo un po' agitati, ma passerà. È un tentativo, se va male lo ripeteremo». Anche perché è ripetibile. E questa è la novità più apprezzata. «È un tentativo - racconta una ragazza -, poi vedremo come andrà». 

La polemica

I ragazzi di Udu espongono uno striscione contro il numero chiuso. Chi è in fila per entrare in aula scatta la foto. Sono più o meno tutti d'accordo con il concetto. «Per me, invece, non è giusto aprire l'accesso a tutti, il sistema va comunque tenuto sotto controllo», dice uno studente di quinto superiore. «Tutto questo è terribilmente ingiusto. – attaccano i rappresentanti di Udu Lecce – Una scelta universitaria non può e non deve trasformarsi in una lotta di classe. Servono delle misure strutturali e, nel frattempo, un modello transitorio, che abbia l’obiettivo di arrivare alla totale apertura dei corsi di area medica con delle tempistiche brevi e con dei finanziamenti congrui alle peculiarità formative e didattiche di tali corsi di studio». I ragazzi del sindacato studentesco lasciano un volantino a chi sostiene il test, nel quale è indicato il numero di un avvocato, che presterà gratuitamente "aiuto" a chi vorrà far ricorso contro l'esito del test.

«Da quanto sto studiando? Da sempre - racconta un altro ragazzo -. È da quando frequentavo la scuola elementare che ho deciso che mi sarebbe piaciuto fare il medico, e vado avanti». Veronica, una delle poche studentesse del quarto, legge gli appunti per l'ultima volta. È anche lei accompagnata dai genitori, da entrambi. «Mi sento preparata? Sì, penso di esserlo. Ho 17 anni, avrò l'opportunità di ripetere il test quattro volte, vedremo come andrà, ma ho studiato per anni e sono fiduciosa». Alla faccia di chi parla di giovani insicuri.

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