Tap, il ministro Calenda: opera strategica, autorizzazione dopo attenta valutazione. L'azienda: «Vandalismo, danneggiati gli ulivi»

Tap, il ministro Calenda: opera strategica, autorizzazione dopo attenta valutazione. L'azienda: «Vandalismo, danneggiati gli ulivi»
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Mercoledì 5 Aprile 2017, 11:59 - Ultimo aggiornamento: 19:53

MELENDUGNO - Sono state rimosse alcune barricate, erette con pietre di muretti a secco e materiale di risulta, che impedivano l'accesso di camion al cantiere. In particolare è stata liberata la strada principale che porta al cantiere per garantire l'accesso dei camion di Tap che devono mettere in sicurezza gli ulivi espiantati e abbandonati frettolosamente sui camion sabato scorso quando ci fu una manifestazione di protesta per il gasdotto alla quale parteciparono anche famiglie con bambini. Gli ulivi abbandonati quel giorno saranno messi a dimora in un grandi tini per cercare di farli sopravvivere. Le operazioni saranno controllate dagli stessi manifestanti, mentre i mezzi di Tap saranno scortati dai vigili urbani. 

Il question time. «Il metanodotto di interconnessione Tap riveste interesse strategico e costituisce una priorità nazionale in quanto consentirà l'arrivo in Italia di una nuova fonte di approvvigionamento di gas». A ribadirlo al Question time alla Camera è il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda che ripercorre tappa per tappa l'iter autorizzativo seguito che rende l'opera quindi legittima. Il 20 maggio 2015, rileva Calenda, «il Mise ha firmato il Decreto di autorizzazione unica del metanodotto di interconnessione Tap. Ricordo che la Regione Puglia ha partecipato a tutte le fasi del procedimento: in sede di valutazione di impatto ambientale presso il Ministero dell'Ambiente, nell'ambito della quale sono stati esaminati 12 possibili siti di approdo, nell'ambito della Conferenza di Servizi per il rilascio dell'autorizzazione presso il Mise, e, infine, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri dove sono stati ascoltati anche i sindaci di altri comuni che hanno manifestato la non disponibilità a ospitare l'approdo». Relativamente alla localizzazione dell'approdo della condotta, infatti, sottolinea ancora Calenda, «la Commissione Via/Vas ha effettuato, anche in relazione all'impegno assunto dal Governo alla Camera dei Deputati il 5 dicembre 2013, "la più attenta valutazione delle alternative nel corso del procedimento di Via" individuando come approdo più idoneo il territorio del Comune di Melendugno, Località San Foca». Al fine di evitare impatti sulle scogliere, precisa ancora Calenda, «sulla Posidonia oceanica e sullo sviluppo turistico dell'area, il microtunnel sarà realizzato a una profondità di 10 metri sotto il fondo del mare. Il punto di uscita del microtunnel, entro cui sarà collocato un tubo dal diametro di circa un metro,sarà a 625 metri all'interno della costa e, il gasdotto interrato per 8 chilometri, raggiungerà il terminale di ricezione ubicato nel Comune di Melendugno». Successivamente al rilascio degli atti di autorizzazione, il Tar del Lazio, sottolinea il ministro, «ha respinto nel merito i ricorsi di Regione Puglia e Comune di Melendugno con sentenze del 26 gennaio 2016 e 3 febbraio 2016. La Regione e il Comune hanno presentato appello al Consiglio di Stato che si è espresso confermando la piena validità dell'autorizzazione rilasciata dal Mise che è quindi divenuta inoppugnabile». La Regione, rileva Calenda, «ha successivamente evidenziato la necessità di acquisire un'ulteriore autorizzazione per la rimozione degli ulivi in base a una legge nazionale del 1951. Il 10 gennaio 2017 la società Tap ha presentato la relativa richiesta di autorizzazione. Dopo ulteriori analisi fitosanitarie sugli ulivi, l'Ufficio provinciale agricoltura di Lecce, sentita la Regione, ha rilasciato l'autorizzazione di cui sopra. Il Ministero dell'Ambiente ha più volte confermato l'ottemperanza alla prescrizione A44, da ultimo, il 27 marzo 2017». Relativamente all'impatto dei costi del gasdotto sulla tariffa di trasporto, come già evidenziato, «saranno a carico degli operatori e non degli utenti finali. Per tutto quanto rappresentato, il governo ritiene importante che si vada avanti con le attività».


Danni al cantiere. La scorsa notte nel cantiere del microtunnel di TAP a San Foca, ignoti hanno divelto parte della recinzione dello stesso e strappato le reti che proteggono la chioma di alcuni ulivi dalla Xylella. È l’ennesimo atto vandalico di violenza e di danneggiamento messo in atto da dimostranti non così “pacifici” che agiscono contro la legge e contro inequivocabili sentenze della Magistratura.
Di tale violenza sono oggi vittime anche gli ulivi, privati della loro protezione, come ieri anche i numerosi muretti a secco distrutti.

 
Parte delle strade vicinali e interpoderali della zona sono ancora bloccate, da pietre e materiale vario, nonostante fin da ieri la Prefettura avesse sollecitato alle Autorità competenti immediate azioni per il ripristino della viabilità, assicurando in tal modo a tutti cittadini la libertà di movimento garantita dalla Costituzione e dalle leggi. Le azioni violente di questa notte hanno impedito che avessero corso le programmate operazioni di manutenzione e salvaguardia degli ulivi rimasti nell’area del cantiere a seguito dei blocchi stradali messi in atto dai manifestanti sabato scorso. Lavoratori e tecnici si dedicheranno nella giornata di oggi prioritariamente alla riparazione dei danni alla recinzione e alla riprotezione delle chiome degli ulivi.

 

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