Amati e Mennea lasciano il Pd: i consiglieri regionali aderiscono ad Azione di Calenda. I vertici dem: «Ora fuori dalla maggioranza»

Da sinistra Fabiano Amati e Ruggiero Mennea
Da sinistra Fabiano Amati e Ruggiero Mennea
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Martedì 6 Dicembre 2022, 15:23 - Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 03:38

I consiglieri regionali Fabiano Amati e Ruggiero Mennea lasciano il Pd e aderiscono ad Azione. In questo modo il partito di Carlo Calenda sbarcherà nel Consiglio della Puglia. La decisione dei due ormai ex Dem sarà ufficializzata domani mattina, in una conferenza stampa alle 11.30 nella sala Campione del Consiglio regionale, in via Gentile. Sarà presente anche il leader di Azione. Per i due consiglieri regionali si tratta del coronamento di un lungo percorso di critica interna al partito e al gruppo consiliare nonché allo stesso Michele Emiliano.

Un allontanamento che negli ultimi mesi aveva portato a ipotizzare persino una scissione nel gruppo Pd, a seguito di una serie di frizioni in Consiglio. A pesare sulle decisione dei due anche le scelte del partito durante la composizione delle liste elettorali, definite da Amati “invotabili”.

Il monito dei vertici dem: «Ora fuori dal partito»

La nuova collocazione dei consiglieri, che potrebbero comunque restare in maggioranza tenendo fede al mandato elettorale, ha scatenato critiche feroci dei vertici dem. Il capogruppo del Pd in Consiglio Filippo Caracciolo e il segretario regionale del partito Marco Lacarra ritengono opportuna l’uscita dei due dal perimetro della maggioranza regionale: «Sarebbe inevitabile pensare che una decisione del genere nasca dalla volontà di distruggere, anche per il futuro, la attuale maggioranza faticosamente creata dal Presidente Emiliano col Movimento 5 Stelle e con le liste civiche che hanno sostenuto il centrosinistra alle elezioni politiche - scrivono Caracciolo e Lacarra -.

Il Pd pugliese non può consentire che i due consiglieri fuoriusciti facciano ancora parte della maggioranza di governo della Regione. Costruire il proprio gruppo a spese del Pd rappresenta un oltraggio insuperabile alle ragioni che tengono insieme un’alleanza. Per queste ragioni il Partito Democratico in Puglia non potrà stringere né ora né in futuro alleanze con Azione e Italia Viva»

Le critiche di Puglia popolare

Dura nota di Puglia popolare, movimento di Massimo Cassano, ex direttore Arpal e candidato alle Politiche con il Terzo polo: "L'aver appreso ancorché ufficiosamente che l'incarico di commissario regionale di Azione sia stato affidato ad Amati spiega a questo punto inequivocabilmente la strategia eversiva e diffamatoria utilizzata contro Cassano sin dalla scorsa primavera. È proprio durante i numerosi incontri romani, infatti, che sul tavolo di Calenda rimbalzavano strane e strumentali informazioni tese, solo ed unicamente, a discreditare Puglia Popolare ed il suo leader. Ora è tutto molto più chiaro. Amati attacca Cassano (in predicato di assumere la reggenza regionale) e quindi Emiliano per accreditarsi presso Calenda e quindi Azione. Nei prossimi giorni il quadro sarà ancora più chiaro e a qual punto anche questa penosa convivenza con Azione sarà, per quanto ci riguarda, definitivamente chiusa".

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