Tap-Comuni, si lavora al piano per distribuire i contributi. Con l'accordo nuovi scenari

Soldi
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di Alessandra LUPO
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Venerdì 3 Novembre 2023, 09:46 - Ultimo aggiornamento: 09:57


La trattativa tra Tap e i Comuni del Salento è destinata ad aprire una breccia epocale per i rapporti tra la Puglia e le società che trasportano il gas azero in Europa passando per l'Italia.

Tap, un tavolo per gli investimenti


La Regione, infatti, è pronta a incontrare l'azienda, dando seguito al tavolo aperto dalla Provincia di Lecce per discutere gli "investimenti di responsabilità sociale" sul territorio che Tap finanzierà in cambio dell'uscita dal processo dei Comuni, che si costituirono parte civile insieme alla stessa Regione.

Fondi per 33 milioni

Lo stanziamento pattuito è di 33 milioni di euro, contenuti nella bozza di accordo su cui esisterebbe un vincolo di riservatezza: di questi, tolti gli 8 milioni e mezzo destinati alla Provincia, che dovrà spalmarli sull'interno territorio salentino, 10 milioni di euro sono destinati a Melendugno, che ospita l'approdo del gasdotto sulla costa e la centrale di depressurizzazione nelle sue campagne.

A seguire, 4 milioni per Lecce, che ospita nel suo territorio ben 22 Km di tratta e 10 microtunnel, 3 a Vernole su cui insistono 7,5 chilometri di condotta Snam ma una cifra simile pur essendo attraversata dall'opera in una porzione minore va a Lizzanello (2,8 milioni di euro).


A Castrì e Surbo andrà un milione di euro a testa, pur essendo Surbo tra i comuni meno interessati dal progetto (400 metri circa di condotta interrata) e non sia mai costituita parte civile.
Mentre a Calimera, altra parte del triangolo che circonda il terminale di consegna del gasdotto (Prt), andranno solo 700mila euro. Stessa cifra a Martano e Corigliano.

La cifra


La somma, come evidenziato da più parti, non è enorme. Soprattutto se si tiene conto della cifra monstre da 800 milioni che era stata richiesta dai territori come risarcimento danni. Una cifra che senza Comuni e Regione si abbatterebbe quasi del tutto, lasciando in piedi solo il milione e mezzo di richieste risarcitorie in arrivo da privati e da alcune associazioni. Tra cui l'associazione Tumulti, che ha chiesto 300mila euro per coprire le spese legali dei manifestanti sotto processo.


Comprensibile dunque il desiderio di chiudere la partita, sia da parte di Tap, che in questo modo metterebbe una pietra sulla parte onerosa del percorso processuale. Sia per il territorio, che non avendo saputo cogliere per tempo il treno dei ristori oggi potrebbe almeno raccogliere le briciole. Con un vantaggio anche per i tanti manifestanti denunciati dalla multinazionale durante le barricate contro il gasdotto, che in caso di accordo farebbe cadere le accuse.

La quota Snam


Come se non bastasse all'appello manca ancora la quota parte di Snam. Anche la società milanese che si occupa del trasporto e dello stoccaggio del gas è infatti coinvolta nel capitolo compensazioni, come si legge nella sua Via, ma non ha ancora provveduto a versarne. Un passaggio non secondario se si tiene conto che la nuova norma regionale si applica retroattivamente proprio a quelle società già operanti che non abbiano provveduto a versarle.
Snam infatti ha già provato a correre ai ripari avviando una contrattazione con il Comune di brindisi, che ospita l'allaccio del gasdotto. La società avrebbe dovuto farsi carico di un contributo per le opere di urbanizzazione primaria in località Torre Rossa, a Tuturano. Snam si era detta disponibile a stanziare l'1% della cifra totale dell'opera ma sulla vicenda erano sorti non pochi problemi. E oggi?
«Quel progetto esiste ancora - conferma il primo cittadino di Brindisi, Giuseppe Marchionna - ma è di fatto fermo perché in attesa che l'autorità di bacino ci fornisca una mappatura idrogeologica che consenta di pianificare le aree di intervento e quantificare il totale dell'intervento».
E se le compensazioni dovessero arrivare per Brindisi allora dovrebbero essere estese a tutti i comuni, da Melendugno a Brindisi, in passa cui il gasdotto di interconnessione. Ovviamente anche nel caso di Snam le sorti della nuova legge regionale potrebbero determinare l'andamento della cosa. Per la Regione, la norma sulle compensazioni non rappresenterà un problema. Anzi, potrebbe "aiutare il processo". Ma intanto, la legge non è ancora stata promulgata. E dopo - ammesso che non venga nuovamente impugnata - dovranno essere stabilite dalla giunta le linee guida per determinarne la reale portata.
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