Sempre più cemento: Salento in maglia nera

Sempre più cemento: Salento in maglia nera
di Maurizio TARANTINO
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Martedì 24 Settembre 2019, 08:37 - Ultimo aggiornamento: 08:48
Oltre 110 ettari di suolo consumati al giorno nel 2018 nel Salento. E un incremento da maglia nera: +14,58% rispetto al 2017. Zona rossa, come dicono le mappe. Numeri che emergono dal rapporto annuale dell'Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) sulla base delle rilevazioni del Sistema Nazionale per la protezione dell'ambiente sull'impiego dei terreni vergini. Con la provincia che ha scarsità di territorio libero e, aggiungono gli esperti, è incapace talvolta di tutelare le zone protette.

I dati convergono. Tra le aree a rischio in Italia spicca il Salento dove tra il 2017 e il 2018 si sono registrati alcuni dei maggiori cambiamenti: un totale di 42.232 ettari di suolo consumati con una percentuale che varia dal 15% al 30% della superficie a seconda dei Comuni e con altri che hanno subito variazioni minime. Un confronto? La media nazionale si attesta, nel 2018, su circa 14 ettari al giorno.
Le province dove il consumo di suolo netto è cresciuto di più nel 2018, in percentuale rispetto al 2017, sono quelle de L'Aquila (+0,72%), Cagliari (+0,60%), Verona (+0,57%), Vicenza (+0,50), Potenza (0,52%), Pescara (+0,46%) e Fermo (+0,45%).

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Il record per l'ultimo anno è di Verona con 243 ettari giornalieri di nuovo suolo coperto con immobili, seguita da Treviso (+187) e Vicenza (+179). Crescite significative, comprese tra 100 e 150 ettari, nell'ultimo anno, si riscontrano anche a Udine, Potenza, Roma L'Aquila, Padova, Brescia, Venezia e Bari.
In termini assoluti, la provincia di Roma si conferma essere l'unica a superare la soglia dei 70mila ettari di consumo in un anno (più 125 ettari in totale). Brescia supera, nel 2018, la soglia dei 55mila ettari (119 ettari totali), mentre Milano si attesta sui 50mila ettari totali (+75 nel 2018). Verona (+243 ettari nel 2017), Treviso (+187), Padova (+122) che hanno valori compresi tra i 40mila e i 45mila ettari.

Nella classifica totale di ettari consumati Lecce (+135) si attesta al sesto posto dopo le città metropolitane e a poca distanza da Brescia, Verona e Treviso. Pur non avendo Comuni che in termini assoluti hanno registrato il maggior aumento del consumo di suolo in un anno - record spettante in Puglia a Bari, Foggia e Monopoli - il Salento ha altri preoccupanti primati. A partire dalla densità del consumo di suolo annuale in metri quadrati per ettari totali dell'area comunale: in questa classifica troviamo, ai vertici, Seclì (26,9) seguita da Poggiardo (23,9) e Calimera (20,1). La percentuale regionale di suolo consumato a livello comunale restituisce, sempre in Puglia, la significativa performance di Aradeo (28,27) con quasi un terzo del territorio coperto in un anno. Gli interventi edilizi non si fermano neanche di fronte alle aree paesaggistiche vincolate, in cui ci sono precise disposizioni normative tanto da arrivare, in Puglia al 10% complessivo delle zone tutelate.

Discorso a parte per l'impatto del fotovoltaico in Puglia. Secondo la cartografia dell'Arpa Puglia sono stati realizzati campi in silicio a terra per più di 4.600 ettari, per lo più concentrati nel Salento (province di Brindisi e Lecce), molto variabili come dimensioni (da 1 a 40 ettari), spesso frammentati ma localizzati nelle stesse aree. Il Comune con la maggiore superficie di impianti fotovoltaici in valore assoluto è Brindisi (890 ettari, quasi il 3% della sua superficie territoriale) seguito da Foggia (312 ettari) e Galatina (154 ettari). Fra le colture più interessate dall'occupazione degli impianti, oltre ai seminativi in aree non irrigue (la classe agricola più frequente nelle scelte in fase di progettazione), vi sono i vigneti (circa 500 ettari, prevalentemente nel Brindisino e fra i comuni di Acquaviva e Casamassima), gli uliveti (208 ettari, per lo più nei comuni di Manduria, Acquaviva e Corato), i frutteti (circa 90 ettari, soprattutto nei comuni di Brindisi, Ginosa e Palagianello) e le aree destinate ad orti (560 ettari, metà dei quali solo nel comune di Foggia, all'interno del Tavoliere).
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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