E' allarme per il Parco Mar Piccolo: area ridotta per dare spazio a insediamenti di imprese

E' allarme per il Parco Mar Piccolo: area ridotta per dare spazio a insediamenti di imprese
di Paola CASELLA
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Martedì 30 Gennaio 2024, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 07:32

Si torna a parlare del possibile rischio di nuove colate di cemento sul territorio cittadino, in barba all’Agenda 2030 che chiede un consumo di suolo pari a zero entro il 2030. A sollevare la questione è Nello De Gregorio, ex consigliere comunale del Pd ed oggi esponente di spicco del Movimento 5Stelle, nonché attivo operatore culturale in città vecchia, che ha pubblicato sul suo profilo facebook parole che sollevano preoccupazione. 

L'allarme

«Sapevamo che prima o poi - si legge - i fautori del famigerato Comparto 32 e più in generale gli squallidi e famelici consumatori di suolo sarebbero tornati alla carica. Apprendiamo in questi giorni che alla chetichella si starebbe lavorando per la riperimetrazione del Parco del Mar Piccolo, anche sul quadrante est del secondo seno. Una riperimetrazione che equivarrebbe alla riduzione delle aree del parco. Anziché assumere come priorità gli aspetti normativi ed organizzativi finalizzati a rendere operativo il parco, perché si sta pensando ad una ridefinizione delle aree? Insomma, si ha il fondato sospetto che si vogliano porre le basi per un ulteriore sciagurato consumo di suolo. Rientrerebbero, in tal modo, libere da vincoli, forse, non solo le aree del Comparto 32, ma addirittura altre aree».
L’esponente del Movimento 5Stelle pone poi un interrogativo che collega la questione al recente stravolgimento degli equilibri politici sanciti dalle urne a Palazzo di Città: «Dirò di più: che sia questa vicenda uno dei collanti per cui sta nascendo la nuova Amministrazione Melucci? C'è qualcuno che senza pudore si è già espresso pubblicamente in una recente intervista. Ad ogni buon conto siamo pronti alle barricate per bloccare altri scempi contro il territorio». 


De Gregorio ha poi spiegato a Nuovo Quotidiano di Puglia che a far suonare il campanello d’allarme è stata lo scorso 18 gennaio l’intervista a Taranto Buonasera del consigliere comunale Giuseppe Fiusco che è stato espulso da Con per aver votato a favore del bilancio contro le indicazioni del movimento cui all’epoca apparteneva. Fiusco ha, infatti, affermato che occorre «rivedere la perimetrazione del parco del Mar Piccolo». Ed ancora: «Quella legge così com’è blocca lo sviluppo del territorio e impedisce persino di realizzare i servizi di prossimità intorno al nuovo ospedale. Ci sono imprenditori che, prima della legge istitutiva del parco, hanno acquistato terreni in zona p.i.p. e oggi sono impossibilitati a insediare le proprie imprese. Un danno enorme per lo sviluppo produttivo e occupazionale.

Quel parco va riperimetrato». 


De Gregorio ha in proposito commentato: «Insomma, ogni tanto si parla di questo argomento e recentemente si è ripreso a sussurrare questa questione sia in ambienti tecnici che in qualche ambiente politico». L’esponente del Movimento 5Stelle ha chiarito che non verranno fatti sconti a nessuno, qualora l’ipotesi di una riperimetrazione iniziasse a concretizzarsi: «Ora voglio subito mettere le mani avanti: se qualcuno sta pensando di riperimetrare per cercare di restringere l’area e, quindi, di far uscire dai vincoli del parco non solo le aree del Comparto 32, ma in generale alcune delle aree che si trovano nel quadrante del secondo seno est del Mar Piccolo, sappia che alzeremo le barricate. Quindi, che non si permettano nemmeno lontanamente di pensare questo. Siccome ho sentito parlare di questo argomento è bene mettere le cose in chiaro sin da ora. Naturalmente, sono consapevole del fatto che i tempi tecnici per la concretizzazione di questo ipotetico progetto sono lunghi e complessi, ma faremo di tutto perché non ne vengano neppure poste le basi per il lontano futuro». 
Il tema del consumo del suolo è stato probabilmente il primo scoglio contro cui si è schiantata la maggioranza al Comune di Taranto in questo Melucci bis. Contro il cambio di destinazione d’uso dell’area del Comparto 32 all’epoca si sono schierate diverse forze politiche di opposizione e di maggioranza, tanto che alla fine tutto si è concluso con un nulla di fatto.

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