Schiaffi e minacce: «Ti uccido». Medici aggrediti, due indagati

Schiaffi e minacce: «Ti uccido». Medici aggrediti, due indagati
di Pierangelo TEMPESTA
4 Minuti di Lettura
Sabato 2 Dicembre 2023, 08:16 - Ultimo aggiornamento: 3 Dicembre, 10:59


«Ti uccido», «So dove trovarti», «Sei una strega». E poi insulti e schiaffi. Ci sono due indagati per le aggressioni contro i medici degli ospedali di Lecce e Gallipoli avvenute nei mesi scorsi. Il pubblico ministero della Procura di Lecce, il sostituto procuratore Luigi Mastroniani, ha chiuso le indagini a carico di due uomini ritenuti responsabili di altrettanti atti di violenza e minacce ai danni degli operatori di pronto soccorso degli ospedali del capoluogo e della Città Bella.

Minacce al medico del Pronto Soccorso: 41enne di Cavallino nei guai

 


Il primo caso vede protagonista un uomo di 41 anni di Cavallino, accusato di violenza, minacce, oltraggio a pubblico ufficiale, lesioni personali aggravate e interruzione di pubblico servizio.

I fatti sono avvenuti il 17 settembre 2023. Stando a quanto contestato dall'accusa, il 41enne avrebbe intimidito un dirigente medico di 32 anni del pronto soccorso del "Vito Fazzi", pronunciando frasi offensive e minacce del tipo «Ti devo uccidere», «Stai attento tanto so dove trovarti», intimandogli di visitarlo per primo e colpendolo con uno schiaffo sul volto. L'aggressione è costata al medico una prognosi di sette giorni per un trauma cranio-facciale. Il personale medico e paramedico in quel momento presente sul posto è dovuto intervenire per fronteggiare il comportamento dell'uomo e il medico è stato costretto a fermare la propria attività per sottoporsi alle cure a causa del violento schiaffo ricevuto: da qui l'accusa di interruzione di pubblico servizio.

L'altra aggressione a Gallipoli


Le stesse accuse, ad eccezione di quella di interruzione di pubblico servizio, sono state formulate per un 51enne di Muro Leccese, ritenuto responsabile, dalla Procura, di aver aggredito una dottoressa di 44 anni, dirigente medico in servizio al pronto soccorso del "Sacro Cuore di Gesù" di Gallipoli. Il 30 luglio di quest'anno, l'uomo aveva accompagnato la sorella in ospedale e, secondo l'accusa, dopo essere entrato arbitrariamente nell'area di pronto soccorso, senza passare dalla fase di triage, si sarebbe scagliato contro il medico, pronunciando frasi come «Ti uccido, se non salvi mia sorella vengo e ti cciu, sei una strega». In più, avrebbe tentato di colpire la dottoressa con uno schiaffo, senza però riuscirci a causa della prontezza di riflessi della professionista (ma causando al medico uno stato di agitazione post-aggressione, con una prognosi di tre giorni).


Gli indagati - difesi il primo dall'avvocato Francesco Maria De Giorgi, il secondo dall'avvocato Vincenzo Perrone - hanno ora venti giorni di tempo per presentare eventuali memorie difensive o per chiedere di essere interrogati dal pubblico ministero titolare delle indagini. Un fenomeno, quello delle aggressioni e delle minacce ai danni degli operatori di pronto soccorso, che in provincia di Lecce ha assunto, negli ultimi mesi, dimensioni preoccupanti. Attualmente sono circa 130 i casi che vengono riferiti agli ordini professionali. Nei primi 6 mesi di quest'anno gli episodi di violenza registrati sono oltre 50, anche se molti meno di quelli denunciati. La complessità della situazione che vive la Sanità è fotografata anche dai numeri: il 40,8 per cento dei camici bianchi aggrediti ha un'età compresa tra 55 e 65 anni. Il 56,10 per cento delle vittime è di sesso femminile, indice di come il problema aggressioni continui ad essere più sentito tra i medici donne. E in questo scenario prosegue anche la campagna di sensibilizzazione contro le violenze sui sanitari avviata nel maggio scorso dall'Ordine dei medici di Lecce, guidato dal presidente Donato De Giorgi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

© RIPRODUZIONE RISERVATA