Stangata sull'estate: sequestrato un altro lido

Stangata sull'estate: sequestrato un altro lido
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Sabato 19 Maggio 2018, 09:54
Sequestrato lo stabilimento balneare “Zenzero Beach Club & Restaurant” del lungomare di San Foca. I sigilli messi ieri mattina dagli uomini della Polizia provinciale non sono altro che l’applicazione del decreto di sequestro preventivo che contestata la realizzazione di opere abusive, nonché quel mancato smontaggio delle strutture fisse oggetto in questi mesi di pronunciamenti della giustizia amministrativa, di convegni e di critiche all’attenzione avuta dalla Soprintendenza ai Beni Ambientali.
Procura e Soprintendenza sembrano viaggiare in sintonia sulla necessità di appurare se e quali lidi si attengano alle prescrizioni indicate dai Comuni, dalla Guardia costiera e dalla stessa Soprintendenza. Che è il caso di “Zenzero Beach”, uno degli stabilimenti balneari incluso nel piano di controllo della costa da Porto Cesareo a Casalabate, disposto dalla Procura.
L’inchiesta affidata al pubblico ministero della Procura di Lecce, Maria Vallefuoco, del pool “reati contro la pubblica amministrazione ed ambiente”, e condotta con la Polizia municipale ed un architetto della Soprintendenza nominato ufficiale di polizia giudiziaria, contesta la ricostruzione abusiva del lido con un permesso che avrebbe consentito solo una ristrutturazione, l’occupazione del suolo demaniale e l’abuso di ufficio per aver consentito di realizzare opere su una zone protetta da vincoli. Le indagini stanno riguardando sul punto il dirigente dell’Ufficio Tecnico del Comune di Melendugno, l’architetto Salvatore Petrachi, 61 anni, del posto; il geometra Angela De Giovanni, istruttore tecnico comunale; ed Andrea Mascali, 26 anni, di San Foca, gestore dello stabilimento che una volta si chiamava “Le Fontanelle”.
Tutto verte attorno alla richiesta presentata da Mascali in Municipio l’11 ottobre del 2016 per demolire e ricostruire lo stabilimento ed accolta con il permesso di costruire rilasciato il 2 maggio dell’anno scorso dall’architetto Petrachi e dal geometra De Giovanni. La Soprintendenza intanto aveva dato parere favorevole, subordinato al rispetto di 12 prescrizioni. Fra queste l’impiego di materiali ecocompatibili, come il legno. Ed il rispetto delle misure delle strutture ombreggianti, la mancanza di sistemi di fissaggio al suolo e lo smontaggio di tutte le strutture al termine della stagione estiva.
Le ultime tre prescrizioni non sarebbero state osservate. Ed il permesso di costruire sarebbe stato rilasciato ancora prima che venisse portato a termine la procedura avviata dalla Soprintendenza. Ed il sopralluogo di febbraio scorso ha messo in evidenza sia l’ampliamento della struttura fissa, che la creazione di una cucina. Il “Restaurant” annunciato dall’insegna esposta sul lato strada.
La struttura - dicono le carte dell’inchiesta - è stata ancorata al suolo. Un problema che sta riguardando tutti i lidi presenti sul litorale lungo tutto l’arco dell’anno solare.
Per il gestore dello “Zenzero Beach” un problema concreto. Anche perché la bellezza di quel tratto di spiaggia e di mare a Sud del porto turistico ha scatenato da tempo la corsa alla prenotazione di ombrelloni e sdraio.
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