«Cerchiamo un disperso in mare». L’allarme è scattato ieri mattina al largo di San Foca: le ricerche affidate alla Capitaneria di Porto e le indagini alla Guardia di Finanza. Il mistero per una barca ritrovata e semiaffondata (e poi tirata su) a poco più di 300 metri dalla riva che si è protatto per buona parte della giornata. Il natante galleggiava con la sola prua, senza nessuno a bordo e senza che nessuno avesse lanciato l’sos.
Il braccialetto ai domiciliari e la fuga dello scafista
Unici indizi: uno zainetto e i documenti appartenenti ad un cittadino turco. Poi, il primo giallo svelato quando è spuntato il nome: Yavuz Yildiz, 44 anni, condannato a 6 anni per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Uno scafista. Il 44enne stava scontando la pena ai domiciliari nel centro dei Missionari Comboniani di Cavallino con un braccialetto elettronico.
L'allarme al porto e le prime ricerche
Ma torniamo alla mattinata movimentata vissuta a San Foca, una delle località balneari più frequentate del Salento: dopo l’allarme intorno alle 10 lanciato da un diportista, sul posto è giunta la Guardia di Finanza con un gommone. È stata, poi, allertata la Capitaneria di Porto con i sub che si sono calati in mare. A bordo oggetti personali, uno zainetto, in particolare, con i documenti a bordo che, poi, si è scoperto riportavano le generalità di Yavuz Yildiz.
La piccola imbarcazione, recuperata dalla Capitaneria, misura quasi 5 metri con un motore da 25 cavalli. «Si tratta di una piccola barca - spiegano dalla Capitaneria di Porto di Otranto ricostruendo le fasi dell’operazione - e non è affondata perché a prua era presente del polistirolo oltre ad altro materiale creando una sorta di bolla d’aria e permettendo al natante di restare semisommerso nella parte di prua».
Ora l’imbarcazione è nel porto vecchio di San Foca. Le ricerche sono proseguite per tutta la giornata di ieri: una procedura prevista quando a bordo vengono rinvenuti di qualcuno che non ha dato l’allarme e non si è fatto in alcun modo sentire. «La distanza dalla riva era di poche centinaia di metri - aggiungono dalla Capitaneria - e, tuttavia, stiamo effettuando le ricerche nell’intero tratto di costa tra San Cataldo e San Foca in quanto alcuni testimoni dicono di aver visto l’imbarcazione, nei giorni scorsi, proprio nella marina leccese. Ufficialmente, l’uomo è considerato un naufrago e le ricerche continuano per un presunto disperso in mare».
Indagano Capitaneria e Finanza
Un mistero, come si diceva. Sull’episodio, infatti, indaga anche la Guardia di Finanza anche alla luce della scoperta della fuga dello scafista. Nulla va escluso. Se l’uomo è riuscito a mettersi in salvo dopo la collisione - o incidente che sia - è altamente improbabile che possa lanciare una richiesta di aiuto.