Serata pro Palestina annullata tra le polemiche. Il sindaco di Salice mette a disposizione una sala

Serata pro Palestina annullata tra le polemiche. Il sindaco di Salice mette a disposizione una sala
di ​Maurizio TARANTINO
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Sabato 24 Febbraio 2024, 20:21

Polemiche per l’annullamento di una serata pro Palestina a Salice Salentino. L’evento, organizzato da “Salento per la Palestina” si sarebbe dovuto tenere venerdì sera nella sede dell’associazione GenerAzioni e prevedeva la proiezione del film “Erasmus a Gaza” con la presenza in sala dell’attivista Gabriel Mileti e con un collegamento con altri quattro relatori, cioè Jumana, Riccardo Corradini e Adam Jad, protagonisti del film e Riccardo Marchesi del Progetto Rec - Emergenza Gaza: una serata di riflessione quindi, sulla storia della Palestina, prima e dopo il 7 ottobre. 

Le proiezioni 


«Con l’associazione si erano programmate, nel corso dei successivi mesi, diverse proiezioni di vari docu/film - scrivono gli organizzatori - che abbiamo selezionato insieme, per permettere ai neofiti dell'argomento di svilupparlo per comprenderne appieno tutti i nodi che intorno alla Palestina si sono intrecciati negli ultimi 76 anni, e ai veterani di costruire momenti di confronto per leggere con maggiore rigore gli eventi che hanno caratterizzato soprattutto la striscia di Gaza negli ultimi quattro mesi. Proprio mentre tutto sembrava andare benissimo come confermato dalla prima proiezione di un mese fa che ha visto la partecipazione di molte persone, con la seconda invece sono nati i problemi».

Al centro della querelle una telefonata da parte dei carabinieri di Salice che avrebbero chiesto informazioni sui relatori e messo in evidenza la mancanza della segnalazione alla Questura dell’evento in programma. Una sottolineatura che, per l’associazione GenerAzioni è stata sufficiente per chiedere a “Salento per la Palestina” di interrompere la collaborazione, annullando non solo l’evento ma l’intera rassegna.

La posizione del sindaco 

Il sindaco di Salice Salentino, Cosimo Leuzzi ha voluto approfondire la vicenda, specialmente dopo la presa di posizione di “Salento per la Palestina” che ha parlato di «bavaglio». «Credo si sia trattato di un cortocircuito nato da una prassi abbastanza usuale da parte delle forze dell’ordine - spiega il primo cittadino, quella di fare una richiesta informativa. Di certo stigmatizzo il fatto che l’evento non si sia tenuto e, soprattutto, che siano nate polemiche in una cittadina rispettosa e democratica. Invito gli organizzatori a contattare l’amministrazione, troveremo il modo per far svolgere gli eventi mettendo a disposizione una sala pubblica».
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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