Salento, operata di tumore al seno attende il risultato da tre mesi: secondo caso in pochi giorni

Salento, operata di tumore al seno attende il risultato da tre mesi: secondo caso in pochi giorni
di Andrea TAFURO
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Venerdì 27 Gennaio 2023, 21:57 - Ultimo aggiornamento: 28 Gennaio, 19:55

Si allarga la vicenda dei ritardi nella consegna degli esiti sugli esami istologici all’ospedale di Gallipoli, nel Salento. L’indagine dei Nas di Lecce, che nei giorni scorsi hanno fatto visita al reparto di Anatomia patologica del “Sacro cuore di Gesù” effettuando l’accesso agli atti, potrebbe crescere e inglobare nuovi documenti. 
Sotto i riflettori, infatti, non più solo il caso, raccontato ieri, della 36enne di Copertino, Maria Jole Visconti, ma una seconda segnalazione quasi del tutto identica alla prima, con un’attesa che perdura da tre mesi, riguarda la 49enne di Calimera, anche lei paziente oncologica, Manuela Perulli. La donna, già operata per un tumore al seno a Roma nel luglio 2021, da circa 2 anni è in cura per evitare il ritorno della malattia. Ma nei mesi scorsi, a seguito di alcuni accertamenti periodici richiesti dai medici, si è vista costretta ad eseguire una visita ginecologica e un pap test, che ha dato come esito una lesione dell’utero. Da qui, si è resa necessaria una colposcopia (esame approfondito degli organi genitali femminili) che la 49enne ha deciso di svolgere nel poliambulatorio Asl di Gallipoli, per via della disponibilità quasi immediata che le avrebbe quindi evitato di fare ritorno a Roma. 

La storia

«Effettuata la visita il 28 di ottobre – racconta Manuela - la dottoressa che ha eseguito il test mi ha consegnato i vetrini con i campioni biologici da consegnare al reparto di Anatomia patologica dell’ospedale di Gallipoli. Procedura che ho effettuato lo stesso giorno, ricevendo in cambio una ricevuta che fissava la consegna dell’esito a distanza di 55 giorni, ossia il 21 dicembre 2022. Un lasso di tempo lunghissimo per chi attende un risultato così importante per la salute, ma che ho accettato speranzosa. Purtroppo però il 21 dicembre l’esito della visita non era pronto e dal quel giorno, con una scusa diversa, vengo rimandata di settimana in settimana. Sono così passati 3 mesi dalla visita senza ricevere alcuna risposta».
Tempo trascorso dalla donna tra ansie e preoccupazioni crescenti, per chi come lei ha già affrontato un tumore. «Sono attese inammissibili.

Mi auguro – prosegue la 49enne - che sia solo un ritardo e che non abbiano perso i miei campioni. Nutro il massimo rispetto verso i medici, ma quando si è consapevoli dei rischi che si corrono, ogni giorno che passa è visto come un giorno tolto alle possibili cure».

Le indagini

L’emergere di questo secondo potrebbe “scoperchiare” una situazione molto più complessa. Su questa ipotesi indagano i carabinieri del Nas e nei giorni scorsi il direttore generale dell’Asl Lecce, Stefano Rossi, dopo aver incontrato il primario del reparto di “Anatomia Patologica” di Gallipoli, ha avviato un’indagine interna. Verifiche in corso anche da parte della Regione, con l’assessore regionale alla Sanità, Rocco Palese, che ha definito «i tempi di attesa inaccettabili» ed ha sollecitato una rapida consegna della relazione da parte degli ispettori per comprendere causa e responsabilità dei ritardi.
Per nulla sorpreso delle lunghe attese Giovanni Serio, ex primario dal 2018 al 2022 del reparto di Anatomia patologica del Fazzi. «Sono ritardi che non mi sorprendono e che purtroppo ho riscontrato al mio arrivo a Lecce - dice -. Conosco anche la realtà di Gallipoli. Negli anni ho dimostrato che l’attesa poteva ridursi a 7 giorni, raddoppiando anche il numero degli esiti. Ora un nuovo passo indietro. Era necessaria una riorganizzazione del personale e del lavoro, ma non sono stato ascoltato, spero che adesso l’Asl intervenga».

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