Scoppia l'estate: lidi pieni nel weekend. Ordinanze delle Capitanerie per il "mare sicuro"

Scoppia l'estate: lidi pieni nel weekend. Ordinanze delle Capitanerie per il "mare sicuro"
di Maurizio TARANTINO
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Giovedì 2 Giugno 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 20:20

L’estate anticipa anche nel Salento con l’arrivo di “Scipione l’Africano”. La presenza dell’anticiclone delle Azzorre infatti ha già fatto schizzare in alto le temperature, che raggiungeranno anche i 40 gradi proprio nelle prossime ore, con l’apice domenica prossima. Un ponte, quello del 2 giugno, che si presenta con le migliori prospettive almeno per quanto riguarda il meteo e il turismo e che fa prevedere un affollamento delle degli stabilimenti del territorio. Masserie e agriturismi sono pronti e i lidi hanno, già da un mese, aperto ai primi bagnanti, dapprima con l’elioterapia e poi, nelle scorse settimane, con il servizio a pieno regime, cioè con i bagnini a presidiare i tratti di marespiaggia in concessione. 

Come comportarsi al mare: le ordinanze delle Capitanirie di Gallipoli e Otranto

Per regolamentare l’attività, le due Capitanerie di porto che governano i tratti di mare del Salento, cioè Gallipoli e Otranto, hanno emanato le consuete ordinanze di servizio, in cui sono ben definite le regole di comportamento di tutti i fruitori del litorale, dai bagnanti alle imbarcazioni. I bagnini la cui presenza è regolamentata in maniera precisa ad integrazione e completamento dell’ordinanza “balneare” della Regione avranno compiti uniformi e precisi per evitare complicazioni e incidenti. Un lavoro realizzato con il coordinamento della Direzione marittima di Bari, la cui competenza si estende su tutta la costa pugliese e lucana ionica: in questo modo i vari uffici circondariali marittimi hanno emanato disposizioni uniche su tutta la costa che va dal Gargano al Salento, oltre che sul litorale jonico della Basilicata. La Capitaneria di Porto di Gallipoli disciplina la sicurezza balneare lungo tutte le coste dei comuni rivieraschi ricadenti nella provincia di Lecce, dal Comune di Porto Cesareo in località Punta Prosciutto, a quello di Diso cioè a marina di Marittima.

Il restante litorale leccese, fino a Casalabate, è stato disciplinato con l’ordinanza della Capitaneria di porto di Otranto. 

Acque "sicure" entro 1,30 metri dalla costa

Un provvedimento che ha tenuto conto di alcune esigenze legate alla sicurezza dei bagnanti emerse durante le stagioni precedenti, in particolare durante il diffondersi della pandemia quando era richiesto un atteggiamento più prudente rispetto a quello attuale, basato sulla distanza interpersonale e sulla disinfezione dei passaggi comuni. Le attività ludiche e ricreative sulle spiagge potranno essere così svolte in massima sicurezza e armonizzate con la disciplina del diporto nautico e delle altre attività marittime che vengono esercitate lungo gli arenili durante la stagione balneare. In particolare, le Capitanerie hanno fissato in 1,30 metri il limite delle acque sicure che sarà segnalato con delle boe di colore bianco distanziate 25 metri l’una dall’altra. Poi le amministrazioni avranno l’obbligo di munire le spiagge libere del servizio di salvataggio: se questo non sarà possibile, dovranno essere sistemati dei cartelloni in cui si segnala l’assenza dei bagnini. 

Assalto alle spiagge nel weekend: i lidi si attrezzano

I titolari degli stabilimenti balneari potranno dotarsi, in aggiunta al classico pattino, di una moto d’acqua come accade nelle marine di Melendugno. «Come ogni anno predisponiamo un piano di salvataggio collettivo - sottolinea il sindaco Marco Potì - insieme ai concessionari in modo da avere una postazione di salvamento sia sui lidi a pagamento che sulle spiagge libere. Sono tre: tra Sant’Andrea e Torre Specchia dove non ci sono gli stabilimenti balneari. In più garantiamo sempre con le associazioni, il possibile intervento con le moto d’acqua che partono da due postazioni, da Torre dell’Orso e da San Foca. C’è anche una postazione del 118 nel porto turistico di San Foca. Alla Poesia di Roca il sistema di gestione dell’area archeologica permette di avere il controllo della zona». Il tentativo è quello di fare rete. «Riprendiamo le esperienze degli anni passati - conclude - facendo nascere un circolo virtuoso. Inoltre nel piano collettivo collaborano i noleggiatori di ombrelloni che devono sorvegliare le zone sprovviste di stabilimento con una torretta presidiata da un collaboratore. Il territorio è molto presidiato: dove non c’è possibilità di essere presenti, abbiamo installato i cartelli di avviso».
L’ordinanza è a disposizione per la consultazione in formato poster presso tutti gli stabilimenti balneari, che hanno il preciso obbligo di affiggerla in modo ben visibile, insieme ai recapiti utili per le emergenze in mare. 
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