Una professoressa della scuola media di Castrignano del Capo, nel Salento, ha rischiato di finire sotto processo per avere fatto notare ai genitori che il loro ragazzo non studiava, si rifiutava di sottoporsi alle interrogazioni e si comportava da maleducato. Sotto processo è invece finita la madre di quello studente poiché proprio durante quell'incontro scuola-famiglia avrebbe preso a pugni l'insegnante.
Una vicenda giudiziaria su due binari paralleli emerge proprio nel giorno in cui il capo della Procura per i minorenni, Simona Filoni, nell'intervista rilasciata a Quotidiano, ha rilevato che l'accrescere dei comportamenti violenti ed eccessivi fra i ragazzi sia anche figlio del conflitto creato dai genitori con la scuola.
Il processo
Se questo sia un caso emblematico lo dirà l'esito del processo al via il 10 giugno prossimo davanti al giudice di pace del Tribunale di Lecce in cui la madre dello studente dovrà difendersi dall'accusa di lesioni per i pugni che avrebbe sferrato alla professoressa colpendola alla spalla destra e causandole lesioni giudicate guaribili in cinque giorni. Tanto ha stabilito il procuratore aggiunto Elsa Valeria Mignone con il decreto di citazione a giudizio (è difesa dagli avvocati Federico Martella e Paola Marzo, la docente è assistita dall'avvocato Vito Lisi).
Archiviato invece il procedimento penale che ha visto l'insegnante indagata per diffamazione e calunnia, dopo la denuncia-querela depositata dai genitori dello studente.
Le nuove accuse
Successivamente sono state mosse nuove accuse all'insegnante, quando i genitori ed i loro legali hanno presentato opposizione alla richiesta di archiviazione dell'inchiesta: condotte anti educative, moleste e volgari nel corso delle lezioni. Tutt'altro è stato l'orientamento del giudice per le indagini preliminari, Cinzia Vergine: ha archiviato il procedimento penale. Motivandolo. Ecco qualche passaggio: «L'indagata, in qualità di professoressa, si è limitata (esercitando il proprio dovere professionale) a riferire ai genitori dello studente l'andamento scolastico, comprese le valutazioni negative. Le dichiarazioni della....sull'andamento scolastico hanno trovato riscontro documentale e non si sono palesate in false e diffamanti invettive idonee a screditare la reputazione personale del ragazzo nei confronti di più persone». E sulle condotte volgari durante le lezioni: «Al contrario, sembrerebbe che il comportamento degli studenti sia reattivo, vivace e spesso disinteressato agli impulsi degli educatori», ha spiegato il giudice. «Ad ogni modo le espressioni ingiuriose on sono rilevanti ma devono, tutt'al più, come semplici ingiurie penalmente irrilevanti in quanto rientrante perimetro del rapporto instaurato tra insegnanti e studenti, nell'ambito del quale, molto spesso, il linguaggio istituzionale può declinarsi in registri più coloriti e giustificati nel caso specifico».
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Utilità Contattaci
Logout