Omicidio Squinzano, anche funerali e manifesti funebri al vaglio degli inquirenti

Omicidio Squinzano, anche funerali e manifesti funebri al vaglio degli inquirenti
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Venerdì 23 Giugno 2023, 07:53

Continuano senza sosta le indagini delle forze dell'ordine che analizzano tutti quegli elementi attraverso i quali si cerca di ricomporre fatti, avvenimenti e ad ipotizzare ciò che ha portato all'omicidio di Luigi Guadadiello, 42enne di Squinzano. L'attenzione degli investigatori è rivolta agli avvenimenti accaduti durante la sparatoria della sera del 13 giugno scorso, ma, anche, ai fatti verificatisi dopo lo spietato omicidio. Tant'è che hanno destato il loro interesse sia le numerose attestazioni di amicizia e vicinanza al rientro della salma in via Donizetti sia, in seguito, la numerosa partecipazione di amici e conoscenti ai funerali dell'uomo.
L'abitazione, teatro dell'omicidio, è stata ricoperta, infatti, da decine di manifesti, i quali hanno trovato spazio sulla recinzione esterna dell'edificio oltrechè lungo la facciata della casa. Negli spazi riservati in paese alle pubbliche affissioni, sono comparsi i consueti manifesti di "annuncio funebre" dei familiari cui, poi, hanno fatto seguito quelli di ringraziamento da parte della famiglia. Inoltre, durante la celebrazione del rito funebre avvenuto sabato scorso, le zone attorno alla chiesa di San Nicola - luogo del funerale - sono state presidiate dai carabinieri e dalle altre forze dell'ordine, le quali hanno prestato attenzione a tutto ciò che accadeva in quel frangente. Intanto le immagini delle telecamere, posizionate nei pressi dell'abitazione della vittima e nelle adiacenti vie, hanno raccontato che, ad agire quella sera, c'erano quattro persone, con il volto coperto, a bordo di un'autovettura di colore scuro, un'Alfa Romeo 147, risultata poi rubata. I colpi sparati contro la vittima furono dieci e, dai bossoli ritrovati, si è risaliti al fatto che essi appartenevano a due diverse armi da fuoco, una calibro 7.65 e una calibro 9, semiautomatiche. I killer, appostati nei pressi della abitazione della vittima, avevano atteso che l'uomo uscisse da casa per andargli incontro e far fuoco. Due sarebbero i colpi risultati fatali - uno tra collo e torace e l'altro alla gamba che hanno ferito Guadadiello il quale, nonostante il trasporto in ospedale, morì poco dopo l'agguato. Alla luce dello spietato omicidio di qualche giorno fa, la magistratura lavora a tutto campo coadiuvata dalle forze di polizia.

Il fascicolo

Il pm della Dda di Lecce, Giovanna Cannarile, indaga per omicidio volontario aggravato dal metodo mafioso, ed il fascicolo è, al momento, a carico di persone non identificate. Vengono analizzate e passate al setaccio immagini, riferimenti e testimonianze acquisite dall'Arma subito dopo l'attentato. Verranno analizzati anche i dati e gli elementi che scaturiranno dalla memoria interna del cellulare della vittima, oltre a tutti gli altri riferimenti che potranno fornire spiegazioni ed avere rilievo per le indagini degli investigatori. L'episodio accaduto è il culmine, in ordine temporale, di altri fatti di cronaca che avevano già turbato molto la vita sociale di Squinzano: l'agguato a colpi di kalashnikov, del 28 dicembre scorso, cui scampò il pregiudicato Roberto Napoletano e, in seguito - pochi giorni prima dell'omicidio - otto colpi sparati contro una abitazione di via De Amicis.
Fatti allarmanti per i quali, martedì scorso, proprio a Squinzano, è stata convocata la riunione del Comitato per l'Ordine e la Sicurezza pubblica, presieduto dal Prefetto e dal Questore di Lecce, oltre ai vertici provinciali dell'Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza e la Direzione investigativa antimafia.

Per i comuni, inoltre, vi erano il sindaco di Squinzano e gli altri suoi colleghi dell'area del nord-Salento. Le decisioni scaturite dal Comitato hanno stabilito un maggiore potenziamento delle attività di controllo del territorio, durante le ore notturne e diurne, ad opera delle forze di polizia.

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