Un'opera d'arte moderna realizzata nel Palazzo Baronale Mattei di piazza Margherita, dall'artista Daniel Buren e mai rimossa. Buren dopo uno scambio epistolare con la Fondazione Focara, guidata all'epoca dei fatti (2017) dal presidente e sindaco di Novoli Gianmaria Greco, prevedeva la pitturazione delle pareti di una sala dell'edificio del XVI secolo, di colore verde acido, con decorazioni di strisce orizzontali bianche e nere. Un'opera che sarebbe dovuta essere soltanto temporanea secondo i contratti sottoscritti tra il pittore francese e l'Ente.
L'inchiesta
La rimozione non è mai stata effettuata nonostante tre amministrazioni e le sollecitazioni del Sovrintendente.
Da qui l'inchiesta della magistratura, che nei mesi scorsi ha incaricato il comandante della polizia Francesco Miglietta di raccogliere elementi utili a comprendere se vi siano state responsabilità. Sulla vicenda è intervenuto Giacomo Zaza, che chiede chiarimenti e ferme prese di posizione. «Nell'annuale attesa che l'intervento di Buren al Palazzo Baronale di Novoli, realizzato in forma temporanea nel 2017, sia rimosso, e con in corso un'indagine giudiziaria, auspico che venga individuata una dinamica, o i responsabili della mancata rimozione ed esprimo il mio forte scontento sui comportamenti delle amministrazioni di Novoli e della Fondazione - sostiene - che per anni non hanno recepito l'urgenza della rimozione né dato risposte ai solleciti e alle mie segnalazioni, unite in prima istanza a quelle della Sovrintendenza archeologica delle belle arti e del paesaggio di Lecce».