Un fulmine colpisce la chiesetta dei Santi Medici: distrutta la croce in pietra

Un fulmine colpisce la chiesetta dei Santi Medici: distrutta la croce in pietra
di Giuseppe TARANTINO
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Mercoledì 24 Novembre 2021, 17:23 - Ultimo aggiornamento: 25 Novembre, 08:05

Un fulmine si abbatte sull’antica chiesetta dei Santi Medici a Nardò e manda in frantumi la quattrocentesca croce di pietra posta all’apice della cupola. Danni gravi anche all’interno del santuario, dove l’intero impianto elettrico è saltato, letteralmente bruciato dalla scarica elettrica prodotta dal fulmine che ha anche fatto staccare calcinacci dalla cupoletta del presbiterio e dalle pareti.

In frantumi la croce di pietra che sovrasta la cupola

È successo nel primissimo pomeriggio di ieri, quando intorno alle 14,30, durante uno dei brevi ma intensissimi nubifragi che si sono abbattuti sulla città, un potentissimo fulmine ha scaricato tutta la sua carica elettrica sull’antico santuario situato all’ingresso della città per quanti provengono da Lecce e Copertino.


Un fortissimo boato, simile un’esplosione, che è stato udito praticamente in tutta la città, è seguito alla caduta della folgore sul fabbricato.

L’antica croce di carparo che sovrastava la piccola cupola del santuario ha fatto, in pratica, da parafulmini, attirando il lampo che attraverso di essa si è scaricato sull’intero fabbricato. La croce è stata ridotta in polvere, ma la tremenda scarica elettrica ha praticamente scosso l’edificio, facendo staccare dai muri e dalla stessa cupola che domina il presbiterio diversi calcinacci e lesionando anche alcuni rivestimenti dei locali della sacrestia. Oltre a distruggere completamente l’impianto elettrico e a rendere inservibili gli impianti di diffusione interni ed esterni e gli altoparlanti.


«Il fulmine ha polverizzato l’antica croce e scosso l’intero edificio tanto da danneggiare anche la cupola che, per fortuna, ha retto. – dice il rettore della chiesa don Pinuccio Pica – Grazie al cielo in quel momento in chiesa non c’era nessuno. Non sappiamo cosa poteva succedere a causa della potentissima carica elettrica che si è scaricata sull’edificio. Ora la chiesetta è completamente isolata e chiusa. Non ci sono problemi statici –conclude- ma c’è da rifare completamente gli impianti nella speranza di poterla riaprire domenica».


Ancora una volta, dunque, le forze della natura si abbattono sull’antico santuario, che da secoli resiste a dissesti statici e che è meta di pellegrinaggi dai paesi vicini in occasione della festa dei Santa Medici Cosma e Damiano a settembre di ogni anno. La chiesetta, che risale al 1430, notevole esempio di architettura tardo rinascimentale salentina, in origine era una cappella contenente una icona della Vergine col Bambino che sorgeva dove un tempo esisteva un “loco Memore de li Iudei”, cioè un cimitero ebraico, nei pressi del torrente Asso e di un ponte a tre arcate. Fatto questo che giustifica l’antico nome della chiesa di Santa Maria del Ponte. E proprio per il sito su cui sorge e per le innumerevoli esondazioni del torrente Asso, che nei secoli l’hanno spesso allagata danneggiandone le fondamenta e la struttura, la piccola chiesa dei Santi Medici necessita da sempre di ristrutturazioni e restauri. Due anni fa, il Lions Club Nardò, in collaborazione con la Banca Generali, ha sostenuto la pubblicazione del volume “La Chiesa dei SS. Medici Cosma e Damiano”, edito da Mario Congedo, curato dallo storico Marcello Gaballo, con la prefazione della senatrice Maria Rosaria Manieri, sulla storia e l’architettura dalla chiesa. Una sollecitazione lanciata dal club perché si arrivi, di concerto con la Soprintendenza, ad un progetto di consolidamento e restauro dell’edificio e al finanziamento delle opere.

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