Armati e incappucciati, rapina in caffetteria

Armati e incappucciati, rapina in caffetteria
di Fernando DURANTE
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Martedì 22 Marzo 2016, 06:35 - Ultimo aggiornamento: 16:11
Il buongiorno al gestore del Bar- Ristorante- “Era Ora”, di Cutrofiano, che si affaccia su via Carlo Alberto Chiesa, lo hanno dato - ieri all’alba, intorno alle 5 - nel peggiore dei modi tre banditi a viso coperto: «Se non fai gesti inconsulti non ti accadrà nulla di male», hanno intimato in dialetto. L’ingiunzione ha raggiunto l’effetto voluto. Ed il titolare dell’esercizio non si è mosso di un millimetro, evitando qualsiasi tipo di reazione.
Pochi minuti sono bastati ai tre per dileguarsi, inghiottiti dall’ancora presenti ombre della notte, portando via la macchinetta cambia soldi, posta accanto alle slot machine. Erano da poco passate le cinque ed il titolare dell’esercizio aveva appena alzato la saracinesca ed avviato la macchina da caffè, per essere pronta per i primi clienti, quando alle sue spalle hanno fatto irruzione nel locale i malviventi.
 

Le idee dei tre sono apparse subito chiare: fare soldi in fretta. Perciò, appena entrati e minacciato il gestore nel caso in cui avesse reagito, si sono recati verso il fondo del locale, sulla cui parete sono poggiate alcune slot machine. Proprio di fianco al bagno. Accanto a queste, per consentire ai giocatori di munirsi di monete nel caso in cui ne fossero rimasti sprovvisti, era presente il cambia valute. A questo punto, i malviventi si sono diretti immediatamente in quella direzione ed hanno asportato la macchinetta dalla plancia che la sosteneva, immaginando contenuti sostanziosi. Invece, la cassetta era stata svuotata sabato sera, a chiusura del bar, e domenica il locale effettua il turno di riposo. Perciò, poca cosa, al massimo cento euro, si immagina, giusto la somma per un probabile primo cambio al massimo delle richieste.
Comunque, a concludere l’operazione sono bastati pochi minuti, ha detto il titolare, poi i tre «si sono dileguati» a bordo di una station wagon che li attendeva all’esterno del locale, direzione Sogliano Cavour. Le loro tracce si sono perdute in contrada “Badia”. Pare, che fossero disarmati. Almeno questa è stata la dichiarazione del titolare del locale: «Almeno io di armi non ne ho viste». A qualche avventore che gli ha chiesto perché non avesse reagito di fronte a questa situazione, il gestore ha risposto: «Io ho detto che non ho visto armi, ma non è affatto detto che non ne avessero nascoste».
Comunque, il gestore non ha accennato a nessuna forma di reazione e tutto è andato nel migliore dei modi, per quel che riguarda l’incolumità delle persone. Peraltro, il locale si affaccia su una strada sul cui fronte non ci sono abitazioni ed affianco ha un gommista che apre tardi l’attività. Perciò, a quell’ora, era solo. La successiva chiamata al 112, che ha trasferito la richiesta alla Polizia, ha sollecitando l’intervento agli agenti del Commissariato di Galatina che si sono portati sul luogo per i rilevi del caso e ricevuto la denuncia del titolare dell’esercizio.
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