Sant'Oronzo, la statua da collocare. L'arcivescovo Seccia: «Torni in piazza, nel Sedile»

Sant'Oronzo, la statua da collocare. L'arcivescovo Seccia: «Torni in piazza, nel Sedile»
di Stefania DE CESARE
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Martedì 6 Febbraio 2024, 05:00

«Custodire l’originale nel Sedile sarebbe la scelta migliore. Con luminarie e addobbi per la festa patronale». Non ha dubbi l’arcivescovo di Lecce Michele Seccia che interviene nel dibattito sul futuro del manufatto raffigurante il santo patrono della città. L’ipotesi di collocare la statua originale di Sant’Oronzo, a oggi custodita nell’atrio di Palazzo di Città (ingresso via Rubichi), a due passi dalla colonna che ospiterà la copia, continua a essere ben vista dalla Curia che già in passato si era pronunciata in favore di un ritorno del santo nella sua piazza. 

L'auspicio del vescovo Seccia

«Non avrei particolari preferenze circa la collocazione dell’antica statua restaurata nel nostro santo patrono.

Mi affido alle scelte e soprattutto al buon senso dei nostri amministratori che, pur tenendo conto della devozione e del legame dei leccesi con Sant’Oronzo, hanno anche l’incombenza e il dovere di studiare la migliore soluzione al netto anche di altre esigenze che, forse, a noi possono sfuggire – afferma Seccia -. È chiaro, però, che la prossima collocazione della copia fedele della statua sulla colonna della piazza porrà all’attenzione di tutti il riposizionamento dell’opera originale. Ho già ribadito in passato la necessità di non tenerla “nascosta” ma di inserirla in un percorso turistico-museale ideale che, oltre a comprendere le chiese barocche - come di fatto avviene -, possa valorizzare questo sontuoso monumento che ben rappresenta l’identità stessa della nostra città che in Oronzo, primo vescovo di Lecce, pone le sue radici cristiane affondandole direttamente nella tradizione apostolica paolina. Per questo e per farla conoscere e ammirare ai turisti e farla venerare ai devoti, sarebbe opportuno riportarla in piazza, magari ai piedi della “sua” colonna». 

La statua assente dell'Ovale da 5 anni

Come noto la statua in bronzo, che manca dall’Ovale da ben 5 anni, non può tornare sulla colonna (troppo alto il rischio di nuovi danni) e per questo si deve trovare una nuova collocazione, al coperto. Negli anni non sono mancate le alternative proposte da più parti: dal Castello Carlo V al museo Castromediano passando per il Sedile che sembrava l’ipotesi più quotata. Una soluzione che l’arcivescovo ripropone, anche in vista delle prossime festività patronali.  «È fuori di dubbio, dunque, che sistemarla nel Sedile sarebbe la scelta migliore anche in previsione della festa agostana quando sarà possibile arricchirla con luminarie e addobbi che diano risalto alla bellezza artistica dell’imponente scultura e la rendano centrale rispetto agli eventi religiosi e culturali – aggiunge Seccia -. Immagino, ad esempio, una sosta della processione del 24 agosto proprio lì davanti e, da quel palco naturale, il vescovo che pronuncia il consueto messaggio alla città, dallo stesso luogo dove, esattamente 30 anni fa (17 e 18 settembre 1994), San Giovanni Paolo II fu accolto nella nostra Chiesa locale e proprio da quel palco quasi naturale rivolse le prime parole alla nostra gente. Sarebbe un segno molto bello per sottolineare l’amore dei leccesi per il loro protettore che per primo, in questa terra, ha testimoniato con il sangue il Vangelo di Gesù Cristo senza sottrarsi alla prova del martirio». 

La proposta: Sant'Oronzo nel Sedile

La proposta dell’arcivescovo dovrebbe risolvere i problemi di visibilità del monumento. Il Palazzo del Seggio, conosciuto appunto come Il Sedile, sarebbe la “casa” ideale del santo in quanto centrale, a disposizione di devoti, leccesi e turisti. Ma prima bisogna risolvere il nodo degli attuali “inquilini”: l’edificio storico, infatti, ospita l’infopoint comunale e, a meno di una risoluzione anticipata con l’associazione Pro Loco di Lecce aps, non sarà liberato prima del prossimo 31 dicembre.  Nel frattempo dovrebbe chiudersi a stretto giro l’iter per i lavori della copia di Sant’Oronzo. Pochi giorni fa il sindaco Carlo Salvemini ha ospitato a Palazzo Carafa la Fonderia Nolana che da marzo 2023 si sta occupando della creazione dell’opera. «Manca solo l’assemblaggio dei tre pezzi e la patinatura da definire insieme all’Università del Salento», ha spiegato il primo cittadino che a giorni dovrebbe convocare una conferenza stampa dove saranno forniti tutti gli aggiornamenti: «La riconsegna avverrà a breve».
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