Lecce, assenti durante le ore di lavoro: inchiesta sul Provveditorato, nei guai 37 dipendenti

Lecce, assenti durante le ore di lavoro: inchiesta sul Provveditorato, nei guai 37 dipendenti
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Giovedì 17 Marzo 2022, 07:52 - Ultimo aggiornamento: 13:27

Assenteisti nell'Ufficio Provinciale Scolastico di Lecce? A questa conclusione è arrivata l'inchiesta condotta dal pubblico ministero della Procura, Maria Consolata Moschettini, con i carabinieri della stazione di Lecce: 37 i dipendenti dell'ufficio di via Cicolella, indicati nell'avviso di conclusione delle indagini preliminari. Per tutti, con ogni posizione distinta ed autonoma, l'accusa di truffa. Non avrebbero strisciato il badge nel lettore per andare a svolgere mansioni non inerenti i rispettivi compiti assegnati nell'arco di tempo fra febbraio e marzo 2020. Questo convincimento è basato sull'incrocio fra i filmati delle videotelecamere con i dati del lettore del badge, con gli ordini di servizi emanati dalla dirigenza e con i pedinamenti

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Si tratta tuttavia solo del fronte dell'accusa.

Stiamo riportando una verità parziale sotto il profilo processuale, poiché priva del contraddittorio. Fase quest'ultima concessa agli indagati in questa fase dell'inchiesta, chiedendo di essere interrogati o depositando memorie documentate per dimostrare il perché di quelle assenze che non sarebbero state segnalate all'ufficio dai dipendenti iscritti sul registro degli indagati e provenienti da Aradeo, Lizzanello, Lecce, Squinzano, Miggiano, Taviano, Copertino, Surbo, Porto Cesareo, Maglie, Melendugno, Alezio, Galatone, Veglie, Scorrano, Trepuzzi, Cavallino, San Donato, Tricase, Campi Salentina ed Otranto.


Lunghe soste al bar vicino, come anche al supermercato. Oppure allontanamenti dal posto di lavoro per il disbrigo di faccende della sfera privata dei dipendenti. Seguiti per un paio di mesi due anni fa, facendo il conto dei giorni, delle ore, dei minuti dell'importo percepito in quei frangenti e, dunque, per questo ritenuto provento di truffa: risultati sul posto di lavoro poiché non avrebbero segnalato l'assenza, assenti nella realtà, la conclusione di questa inchiesta soggetta di arriverà ad una verità diversa nel prosieguo dell'iter processuale.
Nei guai chi si trova ora accusato di essersi assentato 23 ore e 30 minuti, continuando a guadagnare la somma quantificata in 165 euro pur se - questa l'accusa - non gli sarebbe spettata poiché non stava lavorando. Medesima contestazione anche a chi risulta assente ingiustificato dal posto di lavoro per 18 minuti spalmati in diversi giorni: tre-quattro caffè andati un po' più per le lunghe. La somma truffata: 4 euro e 64 centesimi.


Casi come questi, e ce n'è qualcun altro, sembrano destinati a essere valutati anche nell'ipotesi della tenuità del fatto dal giudice per l'udienza preliminare o dal giudice dell'eventuale processo Tanti tuttavia in casi in doppia cifra: 11 ore e 22 minuti, 14 ore e 26 minuti, 12 ore 3 33 minuti, 13 ore e 14 minuti, 10 ore e 42 minuti ed altri ancora.
Se sia stato un malcostume radicato o solo qualche occasionale leggerezza, lo dovranno stabilire le sentenze.
E.M.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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