Incidenti, uno su tre causato da alcol o droga

Incidenti, uno su tre causato da alcol o droga
di Maddalena MONGIò
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Domenica 18 Agosto 2019, 08:50 - Ultimo aggiornamento: 09:22
In un incidente stradale su tre l'automobilista risulta positivo ai test su alcol e droghe. L'inquietante dato emerge dai controlli effettuati dal Pronto soccorso dell'ospedale Vito Fazzi di Lecce sulle persone che hanno bisogno di assistenza dopo un incidente. Gli effetti di questi comportamenti sconsiderati si pagano con la vita o con la disabilità permanente. «Il Salento paga un prezzo pesante, ogni anno puntualizza Silvano Fracella, direttore del Pronto soccorso , in termini di giovani vite. Uno su tre, degli investitori o degli incidentati, risulta positivo ad alcol o droghe. Stiamo dicendo che uno su tre automobilisti o motociclisti guidano ubriachi o sotto l'effetto di sostanze stupefacenti. È importante dirlo: ci si mette alla guida in uno stato di alterazione psicofisica perché l'alcol e la droga, non sono sostanze compatibili con la guida di un mezzo di trasporto».
Dal report elaborato dal Centro di monitoraggio per la sicurezza stradale della Regione, pubblicato a fine luglio e riguardante i dati sulla sicurezza stradale del 2018, le strade che in provincia di Lecce registrano il maggior numero di incidenti sono quelle statali: la 275, la Maglie-Leuca (39 sinistri e 75 feriti). La 101, la Lecce-Gallipoli, (26 incidenti e 48 feriti). La 16, la Maglie-Otranto (24 incidenti - di cui 2 mortali - e 59 feriti). E la 7, marine di Manduria-Porto Cesareo (19 sinistri di cui uno mortale e 30 feriti).
Con valori più bassi e soprattutto senza incidenti mortali sono la strada statale 274 (Baia Verde di Gallipoli-Santa Maria di Leuca), la strada provinciale 361 (la Gallipoli-Maglie) e la statale 694 (la Tangenziale Ovest). Le strade extraurbane sono teatro di sette incidenti, su dieci. «Scorre troppo sangue afferma Fracella : bisogna fare qualcosa. Ci sono alterazioni della condizione psico-fisica che fanno diventare la guida pericolosa e una di queste riguarda il ritmo circadiano che regola l'alternanza sonno-veglia. È un ritmo fisiologico legato a sostanze cerebrali. A volte siamo costretti ad alterare questo ritmo per motivi di lavoro eppure arriva un momento, nel corso della notte, in cui si sente un bisogno imprescindibile di dormire. Quindi i rischi ci sono già solo per il fatto di essere stati in piedi tutta la notte, anche senza assumere droghe o alcol, con la sollecitazione di luci, suoni elevati: i rischi dell'alterazione psico-fisica sono ormai ampiamente documentati».
Il direttore del Pronto soccorso snocciola cifre per fare toccare con mano il dramma: «D'estate è un fatto ormai scontato: la notte è tranquilla e alle prime luci dell'alba arrivano i feriti, la maggior parte risultano positivi ai test che rilevano nel sangue il tasso alcolemico e le droghe. Ogni anno, a fine estate, le statistiche ci dicono che sulle strade del Salento, mediamente, muoiono 55 persone, per lo più giovani. Non bisogna demonizzare nessuno, ma bisogna stare attenti. Constatare che è così non ha più senso continuare, bisogna fare qualcosa. Si cerca di dare informazioni ai ragazzi, personalmente sono 15 anni che vado nelle scuole per spiegare i rischi legati all'alterazione psico-fisica. I ragazzi non sanno che con una birretta o un cocktail o un bicchiere di vino si raggiunge già lo 0.22 di alcol per litro di sangue. E se la dose è raddoppiata si è vicini alla soglia limite (0.50, ndr). Ma questo è il tasso legale, diverso il problema visto sotto l'aspetto clinico. Secondo il mio punto di vista alla guida ci si dovrebbe mettere con un tasso pari a zero, perché già con la soglia consentita il rischio di avere un incidente è tre volte maggiore. La prima alterazione è a bassissima dose di alcol perché ti fa percepire meno il pericolo, ti rende euforico, ti spinge a guidare a velocità più elevata. Non possiamo rassegnarci a questa strage».
Un dato è certo: le condizioni di alterazione psico-fisica fa sì che dalle 20 alle 8 gli incidenti, pur essendo in termini numerici meno di quelli che si registrano dalle 8 alle 20, quindi durante il giorno, sono però più gravi. Tutto questo nonostante le campagne di sensibilizzazione fatte a livello nazionale e locale.
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