Violenta minore dopo averle somministrato alcol e droga: condannato a cinque anni

Violenta minore dopo averle somministrato alcol e droga: condannato a cinque anni
di ​Nicola MICCIONE
3 Minuti di Lettura
Martedì 31 Ottobre 2023, 19:11 - Ultimo aggiornamento: 19:12

È arrivato il verdetto nella vicenda giudiziaria che vedeva sott’accusa un 38enne di Andria, ritenuto responsabile di aver abusato sessualmente di una minorenne di Molfetta ed è stato di colpevolezza. 
La condanna, inflitta dal giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Trani, Lucia Anna Altamura, al termine del processo di primo grado celebrato con la formula del rito abbreviato condizionato ad una perizia psichiatrica dell’imputato, a cui è stata riconosciuta «la diminuente per il vizio parziale di mente», è stata di 5 anni e 4 mesi contro i 6 invocati dell’accusa, rappresentata dal pubblico ministero della Procura della Repubblica di Trani, Roberta Moramarco.

La condanna


L’uomo, inoltre, che rispondeva di sequestro di persona ai danni della minore, violenza sessuale aggravata per aver abusato dell’inferiorità fisica e psichica della ragazza, dall’uso di sostanze alcoliche e stupefacenti, cessione di stupefacenti e attualmente ristretto ai domiciliari, è stato anche condannato all’interdizione perpetua dai pubblici uffici e al risarcimento del danno in separata sede nei confronti delle parti civili della presunta vittima, rappresentate dall’avvocato Maurizio Altomare. Stando alle carte dell’inchiesta, di cui era titolare il sostituto procuratore della Procura della Repubblica di Trani, Giovanni Lucio Vaira, il 29 gennaio 2022, l’uomo, assistito dagli avvocati Margherita Gammarrota e Domenico Casafina, avrebbe «adescato la minore, poco prima scappata da scuola, promettendole che l’avrebbe accompagnata a Bari». 
Così, dopo aver carpito la fiducia della studentessa, l’avrebbe convinta «a recarsi in un’abitazione rurale in cui lui aveva la disponibilità» abusando di lei, dopo averle somministrato alcol e droga.

La denuncia della minorenne 

Le indagini sono partite dalla denuncia della minorenne che, arrivata in ospedale, ha raccontato di essere stata violentata senza, però, riferire chi fosse l’autore della violenza, perché non lo conosceva: il caso è passato agli agenti della Mobile della Questura di Andria, che si sono avvalsi di alcuni strumenti investigativi per individuarlo. In particolare, fondamentali sono stati i filmati delle telecamere di videosorveglianza installate nei pressi dell’istituto scolastico, dove sarebbe accaduto l’incontro tra la giovane, affetta da «disturbo oppositivo-provocatorio, disgregolazione emotiva, organizzazione atipica di personalità e disabilità intellettiva di grado moderato» e il suo presunto stupratore, e i video degli altri dispositivi presenti sul tragitto verso la casa di campagna.
Lo stupro si sarebbe consumato nell’abitazione, ad Andria, dopo che la ragazzina era stata intontita con alcol, «tre birre», e stupefacenti, «una canna di hashish»: l’uomo, inoltre, le avrebbe ceduto «un quantitativo imprecisato di detto stupefacente» e poi le avrebbe fatto assumere una non meglio precisata «pillola per il mal di testa». Infine, «dopo averla stordita con l’uso delle predette sostanze, abusando delle sue condizioni di inferiorità fisica o psichica al momento del fatto, in ragione della confusione mentale ingeneratale dall’assunzione di alcool e stupefacenti, la costringeva o quantomeno induceva a subire atti sessuali, mentre la ragazza esprimeva il proprio dissenso e restava inerme». Le motivazioni della sentenza entro 90 giorni.
© RIPRODUZIONE RISERVATA - SEPA 

© RIPRODUZIONE RISERVATA