Allarme incendi, il Salento brucia ancora: 46 Comuni a medio-alto rischio. Spunta la mappa

Allarme incendi, il Salento brucia ancora: 46 Comuni a medio-alto rischio. Spunta la mappa
di Pierangelo TEMPESTA
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Giovedì 7 Luglio 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 9 Luglio, 14:25

Otto Comuni della provincia di Lecce sono ad alto rischio di incendio boschivo, mentre per altri 38 il rischio è medio. È il dato che emerge dal Programma operativo di azione per la Campagna antincendio boschivo (Aib) della Regione Puglia, che classifica tutti i Comuni pugliesi in base all’indice di boscosità e stila la classifica dell’indice di rischio normalizzato. 

La mappa dei Comuni a rischio medio-alto

Primo nel Salento, con un indice di rischio di 0,687, è Porto Cesareo, che si piazza undicesimo nella classifica regionale. A seguire ci sono Castro, Santa Cesarea Terme, Cannole, Salve, Otranto, Lecce e Specchia, che completano l’elenco dei Comuni leccesi ad alto rischio di incendio boschivo. Il capoluogo si posiziona al ventottesimo posto nella classifica regionale, con un indice di 0,54. C’è poi il lungo elenco dei Comuni nei quali il rischio di incendio è classificato come medio: Gallipoli, Supersano, Carpignano Salentino, Presicce-Acquarica, Scorrano, Nardò, Lizzanello, Ruffano, Muro Leccese, Alessano, Melendugno, Castrignano del Capo, Castrignano de’ Greci, Squinzano, Giuggianello, Poggiardo, Sanarica, Salice, Andrano, Martano, Diso, Taurisano, Tricase, Lequile, San Cassiano, Ortelle, Melpignano, Calimera, Galatone, Maglie, Alliste, Novoli, Tuglie, Cavallino, Galatina, Soleto, Matino e Parabita. 

Ecco i luoghi a basso rischio 

Gli altri Comuni della provincia sono classificati a rischio basso: l’ultimo è San Cesario, con un indice di 0,325.

Le aree con maggiore frequenza di incendi, secondo i dati elaborati dai carabinieri forestali, sono quelle del litorale ionico tra Porto Cesareo, Nardò e, più in particolare, Gallipoli. C’è poi la zona delle marine di Ugento e Salve e, sull’Adriatico, l’intera fascia che va da Tricase Porto a Otranto, fino ad arrivare alla zona “rossa” delle marine leccesi. 

Il piano anti-emergenza della Regione

A causa della preoccupante diffusione degli incendi boschivi che ha colpito nell’estate del 2021 il territorio regionale e le altre regioni dell’Italia centro-meridionale (il 68 per cento dei roghi è stato di natura volontaria, quindi dolosa, mentre il 21 per cento è stato di natura colposa), è emersa la necessità di costituire un tavolo tecnico permanente Aib per pianificare strategie condivise con i vari soggetti coinvolti nel settore antincendio boschivo e per migliorare il sistema antincendio boschivo regionale. Ne fanno parte la protezione civile, i vigili del fuoco, i carabinieri forestali, la Regione e l’Arif. 
Tra i compiti del Tavolo tecnico Aib c’è quello di “dare utili e puntuali indicazioni per l’organizzazione e lo svolgimento delle azioni di contrasto e contenimento degli incendi boschivi e degli incendi di interfaccia urbano-rurale con particolare attenzione nelle aree ad alta valenza ambientale e di interfaccia”. Il Tavolo Tecnico potrà dare anche indicazioni utili nella pianificazione forestale antincendio boschivo a valere su fondi regionali, nazionali e comunitari per le attività di prevenzione dagli incendi boschivi e d’interfaccia da attuare sul territorio regionale.
Nel corso delle ultime riunioni, il tavolo ha redatto il Programma operativo di azione per la Campagna Aib.

Territori pattugliati e squadre di pronto intervento anche nel Salento

Nel documento si sottolinea ancora una volta l’importanza della prevenzione (quindi della pulizia dei terreni) e della previsione (monitoraggio delle condizioni critiche e interventi di lotta attiva). Così come avviene per gli accessi ai pronto soccorso, anche gli incendi vengono classificati con codici-colore in base alla loro gravità: si va dal bianco (fumi residui) al rosso (incendio con intervento di mezzi aerei o con perdite di vite umane), passando per il verde, il giallo e l’arancione. Si distinguono, poi, gli incendi boschivi (nei quali le fiamme interessano boschi e macchia mediterranea) e quelli non boschivi (in cui ad andare a fuoco sono pascoli, vegetazione ripariale, colture agrarie, incolti, stoppie e sterpaglie). Particolare importanza a livello provinciale e regionale ricopre la Struttura operativa regionale integrata (Sort) di Campi Salentina, alla quale è destinata la gestione degli incendi di sterpaglie o dei roghi fino al codice giallo. La Sort è attiva dal 20 giugno fino alla fine della campagna Aib ed ha il compito di gestire il pattugliamento del territorio, attraverso una convenzione con la Regione e le associazioni di volontariato di protezione civile, oltre che il pronto intervento con squadre dotate di mezzi antincendio e la colonna mobile costituita da squadre Aib di altre regioni e resa disponibile in caso di necessità. La collaborazione per le attività di presidio e di pattugliamento del territorio è finalizzata alla prevenzione e al contrasto degli incendi durante il periodo di grave pericolosità per gli incendi boschivi. Questa attività viene assegnata alle associazioni di volontariato che dispongono di un automezzo e di una squadra di volontari composta da 2 unità per turno. 
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