Torna la "marea rossa" sulla costa ionica tra Nardò e Gallipoli. Sono alghe: la notte brillano di azzurro elettrico

Torna la "marea rossa" sulla costa ionica tra Nardò e Gallipoli. Sono alghe: la notte brillano di azzurro elettrico
di Giuseppe TARANTINO
3 Minuti di Lettura
Lunedì 27 Aprile 2020, 18:37 - Ultimo aggiornamento: 20:28
Le prime temperature più calde fanno riemergere lungo la costa neritina e non solo (da alcuni giorni diverse segnalazioni arrivano da località dell’alto Jonio e dell’Adriatico) il fenomeno della “marea rossa”, estese chiazze color ruggine galleggianti in superficie nei pressi della linea di costa causate –ormai è assodato dai controlli e dalle analisi effettuate ogni volta negli ultimi anni dagli enti preposti- dal dinoflagellato “noctiluca scintillans”, organismo bioluminescente (alghe) assolutamente non inquinante e che non causa alcun problema alla salute dell’uomo e che, tra l’altro, di notte emana una luminescenza azzurro elettrico, provocando un fenomeno molto suggestivo, che da alcuni anni si presenta lungo la costa jonica.

La comparsa di queste chiazze, però, provoca puntualmente un certo allarme riguardo la “salute” del mare. Le chiazze rossastre sospette –anche se inodori- si presentano infatti, composte da una sostanza melmosa, a prima vista piuttosto inquietante, E così, stamattina diverse segnalazioni sono partite da cittadini che si trovavano lungo il tratto di costa a nord di Torre Inserraglio, località del comune di Nardò, il cui tratto di mare, tra l’altro, è compreso nell’Area marina protetta di Porto Cesareo e Nardò, che hanno avvistato davanti la scogliera una estesa chiazza rossastra. Ma stessa segnalazione è arrivata anche da Gallipoli.

Anche negli anni passati, il mare tra Portoselvaggio e Gallipoli è stato spesso interessato da fenomeni simili. E come già accaduto gli anni scorsi, si tratta anche questa volta di un allarme destinato a rientrare prestissimo. Il tempo di appurare che non si tratta né di liquami fognari provenienti da depuratori o da sversamenti da parte di auto spurghi, né di acque reflue prodotte dal lavaggio delle stive di navi commerciali nel vicino porto di Gallipoli, come qualcuno ha ipotizzato in un primo momento.
Il “mistero”, anche stavolta, sarà chiarito dai risultati delle analisi effettuate dal “Disteba” dell’Università del Salento e dall’Arpa Puglia sugli eventuali campioni di liquido prelevato.

LA SITUAZIONE A GALLIPOLI
Anche quest’anno le azzurre acque gallipoline tornano, sottocosta,  a tinteggiarsi di arancione. La strana macchia, melmosa e viscida, è visibile stavolta dal centro storico, lungo il versante di scirocco ed in  particolare nei pressi del bastione di San Domenico. Dovrebbe trattarsi anche in questa occasione di “Noctiluca Scintillans”, anche nota come "fuoco di mare". Sebbene la paura di qualche cittadino sia che la colorazione e la consistenza viscosa delle acque possa essere invece dovuta a qualche sversamento illecito dalle stive delle navi presenti alla fonda in questi giorni. La Capitaneria di Porto, allertata, ha comunque effettuato un prelievo.  Negli anni passati il fenomeno, in alcuni casi esteso per chilometri e in più aree,  aveva destato parecchia preoccupazione fino a quando gli accertamenti hanno appurato che si tratti di questa particolare alga microscopica, da diversi anni ormai presente nelle acque joniche, contenente nel plasma dei pigmenti carotenoidi che in determinati periodi dell’anno la fanno apparire rossa.
© RIPRODUZIONE RISERVATA