Alghe e rifiuti abbandonati lungo la costa: «La pulizia in quei tratti spetta agli stabilimenti balnari»

Alghe e rifiuti abbandonati lungo la costa: «La pulizia in quei tratti spetta agli stabilimenti balnari»
di Antonio SOLAZZO
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Martedì 1 Agosto 2023, 12:58

Non rientrano in capo ad Ecotecnica le attività di pulizia dei tratti situati tra gli stabilimenti balneari Granchio Rosso, Lido Risorgimento e Oktagona a Brindisi in quanto si tratta di zone assegnate proprio agli stessi stabilimenti balneari»: è questa la posizione assunta dalla società Ecotecnica in merito agli ammassi di sporcizia e ai cumuli di alghe presenti sul litorale brindisino.

La segnalazione


Dopo la segnalazione relativa alle condizioni in cui versano diverse spiagge libere del capoluogo adriatico in piena estate, infatti, la ditta ha provato a fare chiarezza spiegando attraverso una nota come la pulizia sia costante e sempre svolta secondo le disposizioni del comune di Brindisi. Le piccole montagnette di rifiuti e di pezzi di legno che si ergono lungo il litorale, quindi, sarebbero situate in quell’area su decreto delle istituzioni e non sarebbero oggetto della regolare pulizia cittadina. «Gli interventi vengono effettuati regolarmente e sulla base di quanto indicato dall’amministrazione comunale. L’abbancamento delle alghe si espleta sulle base delle direttive emanate dalla Regione che, di fatto, segue le disposizioni ministeriali in materia, fatte proprie dall’ente locale di Brindisi, il quale anche d’intesa con la Capitaneria di Porto decide le aree demaniali destinate all’abbancamento (da molto tempo individuate in due aree, quella limitrofa a Punta del Serrone e quella di Giancola, nel lato sinistro rispetto all’ingresso). Per tutto ciò che riguarda gli interventi di pulizia e di abbancamento della Posidonia, Ecotecnica coglie l’occasione per ribadire che anche quest’anno, come in passato, viene rivolta particolare attenzione alla pulizia del litorale, nella piena consapevolezza dell’importanza che tale zona assume per i cittadini di Brindisi e per le migliaia di visitatori», chiude la nota.

La palla

Passa in altre mani: non è da attribuire a Ecotecnica, infatti, la competenza in materia della pulizia e dello smaltimento delle alghe in quei tratti del litorale. Appurato questo, però, resta da capire e da valutare la possibilità di effettuare queste operazioni in altre modalità, proprio per rendere maggiormente presentabile la costa brindisina e concedere a cittadini e visitatori di poter prendere regolarmente posizione sulla sabbia priva di detriti. 
Pur non spettando alla ditta, infatti, la situazione rimane una macchia e penalizza l’immagine della costa soprattutto a livello turistico, status che Brindisi vorrebbe – e potrebbe senza troppi dubbi – raggiungere come ribadito dalle linee programmatiche dell’amministrazione Marchionna. La pulizia del litorale resta pur sempre uno dei principali biglietti da visita per una città che durante i mesi più caldi dell’anno accoglie il maggior numero di turisti alla ricerca di un posto dove godersi ferie e vacanze di fronte al mare
A questo, poi, si aggiunge il problema dei parcheggi che molto spesso scoraggia gli automobilisti che preferiscono allora cambiare zona anche a causa di tutto il caos e delle vetture lasciate praticamente lungo le carreggiate, ferme tra i pedoni costretti a fare zig-zag per la strada.

Un contesto, insomma, non all’altezza della bellezza della costa adriatica e del panorama che ogni giorno offre a chi sceglie di fare un tuffo godendosi il sole, il mare o un tramonto. Questi aspetti negativi, però, sono parzialmente oscurati da iniziative importanti come quella intitolata “sporchiamoci le mani”, evento organizzato e promosso dalla nostra redazione al Lido della Polizia con l’obiettivo di raccogliere la plastica dai fondali e dal litorale, o dall’impegno costante del gruppo “PuliamoilmarediBrindisi”. Inoltre, proprio quest’estate, Ecotecnica si è resa protagonista di attività di pulizia della baia di Giancola, dell’ex Lido Poste e di Cala Materdomini, a dimostrazione di come gran parte dei brindisini continuino a credere e a diffondere il rispetto per il proprio ambiente e per le bellezze naturali che regala. Sarebbe davvero un peccato, allora, “macchiare” questo costante lavoro con errori e scivoloni certamente evitabili per il bene della città.

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