"Senza fondi per smaltire le alghe". Darsena San Cataldo: nuovo rinvio, i tempi si allungano

"Senza fondi per smaltire le alghe". Darsena San Cataldo: nuovo rinvio, i tempi si allungano
di Stefania DE CESARE
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Venerdì 8 Ottobre 2021, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 14:22

Un altro rinvio. L’ennesimo. E i tempi che si allungano. Sulla Darsena di San Cataldo regna l’incertezza. Il cantiere di riqualificazione del porticciolo della marina di Lecce, bloccato da circa otto anni in un limbo senza fine, continua a collezionare ritardi e le promesse di avere una darsena nuova di zecca e fruibile dai pescatori, rimangono disattese. 

Le analisi: "No al reimpiego in mare e per il ripascimento delle dune"

A far discutere, ancora una volta, sono le opere a mare. E, cioè, il dragaggio delle alghe che è legato allo smaltimento dei sedimenti presenti sul fondale. Ieri in commissione congiunta Lavori pubblici e Controllo – presieduta da Antonio De Matteis e Gianpaolo Scorrano – dirigente e assessore al ramo hanno reso noti i risultati delle nuove analisi eseguite da un laboratorio accreditato che, però, ha assegnato alle alghe codici Cer (categorie dei rifiuti) che ne impediscono sia la reimmissione in mare che il ripascimento dunale. «I risultati ottenuti non sono congrui rispetto alle previsioni che avevamo fatto – ha spiegato il dirigente Giovanni Puce -. L’unica soluzione sembrerebbe quella di uno smaltimento dei sedimenti in impianti autorizzati. Una previsione che deve essere confermata da Arpa, con cui avremo un incontro lunedì. Nel frattempo abbiamo predisposto uno schema di perizia che è condizionato da quello che Arpa ci comunicherà». A quanto pare, quindi, le alghe dovranno essere smaltire in discarica. E questo stravolge anche le previsioni in termini di costi e spese per il completamento del cantiere. 
Al momento il Comune pare intenzionato a procedere con un dragaggio parziale utilizzando i finanziamenti a disposizione. «Se dovessimo portare in discarica le alghe i costi aumenterebbero – ha specificato il dirigente Puce - e dopo l’incontro con Arpa avremo un quadro più completo anche in merito alle tempistiche e alla quota di dragaggio coperta dai finanziamenti a disposizione. Nel frattempo procedono i lavori a terra: da poco sono riprese le lavorazioni che comprendono la recinzione in legno, pavimentazione esterna e il completamento locale servizi». 
Le risposte hanno diviso i consiglieri. Dalla maggioranza il consigliere Antonio De Matteis si è ritenuto «soddisfatto almeno per la prosecuzione dei lavori a terra. Per le opere a mare speriamo che la situazione si possa sbloccare quanto prima. La città merita di avere risposte veloci». 

L'attacco dell'opposizione e la replica dell'assessore


Più critico il consigliere di opposizione, Gianpaolo Scorrano, da sempre in campo sul fronte della darsena: «A oggi non mi sembra che ci siano novità e quelle che ci sono non sono così buone. È grave che allo stato attuale l’amministrazione non sia in grado di determinare le nuove tempistiche e gli eventuali costi aggiuntivi. L’esecuzione delle sole opere a terra e la proposta dell’amministrazione di provare a eseguire un dragaggio parziale a mio avviso sarebbe non solo inutile ma dannoso da un punto di vista economico». Per questo Scorrano, insieme alla consigliera Adriana Poli Bortone e al consigliere di maggioranza Cosimo Murri Dello Diago, ha richiesto al Comune di interfacciarsi con l’assessore regionale all’ambiente Anna Grazia Maraschio al fine di «cercare una soluzione per evitare il conferimento a rifiuto delle alghe, per il quale non ci sono risorse sufficienti, e tornare alla previsione iniziale di conferimento a compost». Le due commissioni Lavori pubblici e controllo saranno convocate nuovamente in seduta congiunta giovedì prossimo. 
«Abbiamo difficoltà così come accade con opere importanti – ha dichiarato l’assessore ai Lavori pubblici, Marco Nuzzaci -.

Non è vero che non sono stati fatti passi avanti. Politicamente il risultato ottenuto è che dieci giorni fa sono ripartiti i lavori a terra. L’obiettivo rimane sempre quello di rendere la darsena funzionale. Oggi la situazione non è quella di partenza e non è quella che abbiamo ereditato».

L'appello di Pagliaro: "Si muova la Regione"


Ma non finisce qui. Il caso darsena di San Cataldo finisce anche in Regione con un’interrogazione firmata dal consigliere Paolo Pagliaro, capogruppo La Puglia Domani e presidente del Movimento Regione Salento. «Il cantiere è stato un calvario, fra ripetute battute d’arresto, prima per i guai giudiziari della ditta vincitrice dell’appalto, poi per la pandemia. Ora i lavori a terra sono ripresi, ma non è dato sapere quando finiranno. Ma il problema più grosso sono le alghe da smaltire. Come rifiuti o come compost? Dalle notizie emerse in Commissione controllo e lavori pubblici, al Comune di Lecce, la situazione appare sempre più aggrovigliata. Ed è per questo che ho scritto un’interrogazione urgente rivolta all’assessora all’ambiente Maraschio, chiedendo alla Regione di farsi carico di questo problema».
Una “ferita” ancora da sanare, dunque. E lo stesso Pagliaro aggiunge: «I risultati delle nuove analisi sulle alghe prelevate nella darsena, effettuati dal laboratorio toscano accreditato, non sono confortanti: le alghe sono state classificate come rifiuto. Una bella gatta da pelare, e allo stato attuale non si possono quantificare gli eventuali costi aggiuntivi. Ma se si dovessero conferire le alghe agli impianti autorizzati, non ci sarebbe copertura finanziaria. Ho interpellato l’assessore regionale Maraschio affinché si trovi una soluzione per evitare il conferimento a rifiuto. La Regione batta un colpo e riconsideri il progetto del Comune di Lecce bocciato a luglio scorso. Non chiediamo altro che di velocizzare un’operazione indispensabile permettendo lo smaltimento sostenibile di alghe e posidonia

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