L’appello di Conte: «Aiutiamo i bisognosi. Un grande abbraccio a tutta Lecce». Moriero: «Grazie fratello mio»

Antonio Conte
Antonio Conte
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Lunedì 27 Aprile 2020, 16:45 - Ultimo aggiornamento: 22:37

«Ciao a tutti, aiutiamo le famiglie bisognose. Un grandissimo abbraccio a tutta Lecce. Forza!». E ora scende in campo anche il leccese Antonio Conte. L’attuale allenatore dell’Inter ed ex Ct della Nazionale pochi minuti fa ha lanciato il suo appello per sostenere le famiglie bisognose della città attraverso un video messaggio.
 



Un sos che si aggiunge a quelli di Francesco Totti, Beppe Bergomi, Javier Zanetti, Fabio Galante e molti altri campioni indimenticati del calcio italiano e internazionale che nei giorni scorsi hanno scelto di sostenere l’associazione Angeli di Quartiere. Una squadra di volontari che da settimane è in campo assieme ai due ex giocatori Francesco Moriero e Fabrizio Miccoli per raccogliere donazioni e consegnare pacchi alimentari a quanti sono in difficoltà a causa dell’emergenza covid. Un impegno condiviso  anche dall’ex allenatore di Juventus e Chelsea che per contribuire alla raccolta fondi a favore della sua città d'origine ha scelto di mettere all’asta due maglie della sua collezione personale: quelle degli attuali difensori dell’Inter Diego Godin e di Milan Skriniar.

LE PAROLE DI MORIERO
«Anche con te tanti ricordi bellissimi, i nostri esordi qui a Lecce, quante battaglie insieme» scrive Francesco Moriero sul suo profilo Instagrama commentando il video di Antonio Conte. «Antonio e l'Inter sono con noi», scrive.

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Un lungo post che riposta l'attenzione anche ul momento di difficoltà che tutto il Paese sta vivendo: «Niente sarà più come prima, il virus ci ha cambiati. Lo sento ripetere da settimane e ne sono convinto anche io. È vero: questa emergenza ci ha cambiati. In meglio, però. L’ho imparato osservando lo straordinario lavoro degli Angeli di Quartiere e di tutti i volontari in campo ogni giorno per aiutare e sostenere le famiglie bisognose di Lecce. L’ho imparato soprattutto toccando con mano ogni giorno, insieme a Fabrizio, cosa vuol dire vedere un genitore in difficoltà a causa delle restrizioni o del lavoro perso a causa di una situazione che non eravamo pronti ad affrontare». 

«Da questa emergenza ho anche imparato che per quanta distanza possiamo mettere tra noi e gli altri, in famiglia come tra le amicizie, nel lavoro come su un campo di calcio, siamo tutti uniti da un solo obiettivo. Per questo dico grazie fratello mio perché anche tu, figlio di questa terra come noi, con il tuo gesto ci ricordi che il sostegno alla nostra gente è più forte di tutto e che la solidarietà annulla ogni distanza. Il sorriso dei nostri bambini varrà sempre più della vittoria di un campionato».
 

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