Consorzi di bonifica, costo dell'acqua triplicato: arrivano i ricorsi

L'Adoc si prepara a presentare decine di ricorsi

Consorzi di bonifica, costo dell'acqua triplicato: arrivano i ricorsi
di Donato NUZZACI
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Sabato 4 Novembre 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 06:53

Adoc e un comitato spontaneo di agricoltori pronti a impugnare le cartelle dei consorzi di bonifica. E questa volta nel mirino c’è il costo dell’acqua che è quasi triplicato. Si preparano decine di ricorsi.
È un flusso ininterrotto di iniziative quello riguardante il settore della bonifica fondiaria in provincia di Lecce: piovono ormai con cadenza periodica nelle proprietà rientranti nel perimetro di contribuenza, cartelle di pagamento e ingiunzioni, notizie di rincari specialmente delle tariffe dei servizi irrigui (è quasi triplicato il costo dell’acqua nelle campagne fino ad 1,10 euro a metro cubo), alle quali si sommano ricorsi e controricorsi giudiziari, proteste e richieste di una soluzione che ancora non c’è. 
L’ambito legato alla progettazione, esercizio e manutenzione delle opere pubbliche di bonifica attira sempre più le attenzioni dei contribuenti, delle associazioni di categoria e degli operatori del diritto interessati. C’è chi sceglie di pagare i tributi (anche per non vedersi un giorno eventualmente pignorare parte dello stipendio o della pensione, come pure è successo) e chi decide invece di avviare azioni di tutela in via amministrativa o giudiziaria, facendosi assistere di volta in volta. 

«Mancano  i servizi»

Intensa l’attività che si registra, e non passa giorno senza un annuncio di ricorsi contro le richieste di pagamento soprattutto nei confronti dei tributi consortili o di bonifica (codice 630) oppure del tributo 648 “Manutenzione impianti irrigui”. «Mancano servizi adeguati», è la spiegazione principale. 
Ed è di ieri una nuova iniziativa dell’associazione per la difesa dei consumatori (Adoc) delle sedi di Lecce e Maglie, che intende procedere con l’impugnazione delle cartelle esattoriali di pagamento per il contributo irriguo codice 750 per l’anno 2022, notificate nelle ultime settimane a cittadini e imprese proprietari di terreni che insistono nel perimetro del Consorzio Ugento Li Foggi, per contributi relativi all’irrigazione dei campi, «in risposta al crescente numero di segnalazioni ricevute dai consorziati che lamentano l’improvvisa notifica delle ingiunzioni con importi richiesti spesso insostenibili ed ingiustificati», dicono da Adoc. 
Nel frattempo, sono diverse pure le azioni di autotutela amministrativa, avanzate dai privati e spesso accolte dalle strutture consortili, e le pronunce delle Corti di Giustizia tributaria a favore dei contribuenti che riescono a dimostrare con apposite perizie la mancanza di benefici diretti per il proprio fondo derivanti dalle opere di bonifica dei consorzi.

Al tempo stesso, tante sono anche le costituzioni in giudizio da parte della struttura commissariale dei consorzi nelle Corti di grado superiore, in difesa della «piena legittimità del contributo di bonifica».

L'appello alla Regione

Una vicenda complicata e delicata - dunque - che non vede per ora all’orizzonte una definitiva pacificazione, reclamata da numerosi contribuenti soprattutto della provincia di Lecce. Una svolta potrebbero darla gli organi regionali, come hanno sostenuto il mese scorso i promotori delle proteste indette a Lecce di fronte alla Prefettura e in alcuni Comuni della provincia, nelle quali è stata chiesta la costituzione di un tavolo istituzionale con i rappresentanti della Regione per trovare una soluzione ed evitare responsabilità soprattutto sul fronte erariale: «Si potrebbe decidere l’annullamento o la sospensione di queste cartelle di pagamento di concerto con la Regione e la Provincia» hanno auspicato i presenti, il tutto in attesa dell’avvio della nuova legge sul Consorzio unico di bonifica, che dal 1° gennaio prossimo aggregherà le quattro strutture fondiarie del centro-sud Puglia (Arneo, Ugento Li Foggi, Stornara e Tara e Terre d’Apulia) in un Consorzio unico. 

Una nuova stagione di contenziosi

Intanto, si profila una nuova stagione di contenziosi contro le cartelle per i contributi irrigui, fanno sapere dall’associazione Adoc Lecce. «Stanno arrivando delle cartelle di pagamento ai contribuenti consorziati senza un preavviso e contenenti vizi di forma e di sostanza, compreso l’aumento ingiustificato dei costi relativo ai consumi per il 2022. Ricordiamo che il costo dell’acqua per usi irrigui è passato dai 40 centesimi ad 1,10 euro a metro cubo», spiega l’avvocato Annalisa Nuzzaci, responsabile della sede di Maglie di Adoc, affiancata dal presidente provinciale Alessandro Presicce. 
«I primi ricorsi saranno depositati la prossima settimana per le cartelle inviate da Ugento li Foggi, e non escludiamo di occuparci del Consorzio Arneo se arriveranno segnalazioni simili». Intanto, ieri sera nella sala Camboa del Convento Agostiniani di Scorrano si è costituito un comitato di proprietari terrieri e agricoltori per affrontare la questione.

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