Messaggi in chat dal carcere: «Un agente talpa del clan»

Messaggi in chat dal carcere: «Un agente talpa del clan»
di Erasmo MARINAZZO
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Mercoledì 4 Marzo 2020, 09:46 - Ultimo aggiornamento: 16 Febbraio, 18:31
Una talpa fra la polizia penitenziaria? Ricompensata con un paio di scarpe da 400 euro? Viene indicato il nome di un assistente capo nelle intercettazioni dell'inchiesta Final Blow. Come nell'annotazione depositata in Procura il 24 luglio del 2018 dal comandante della penitenziaria. Un uomo che avrebbe messo al corrente un componente del gruppo criminale di Squinzano, Emiliano Vergine, di come se la stessero passando, male in realtà, i detenuti della sua zona. Ed anche di uno scontro fra l'ergastolano killer della Scu ed l'ex collaboratore di giustizia, Giampaolo Monaco, e Paolo Guadadiello. Tutto scritto nelle chat di Whatsapp.

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Di quel poliziotto penitenziario definito tramite con i detenuti ne parlarono Vincenzo Stippelli con Stefano Monaco ed il boss Totti Pepe. Stippelli: «Questa mattina sono stato a casa di Emiliano....con il telefono....polizia penitenziaria...gli ha fatto scrivere tutti i messaggi....tutto so di dentro al carcere....allora....vedi che Coda (Giampaolo Monaco, ndr) si è litigato con Pepe. Ascolta tutti i messaggi, vedi se Emiliano lo facciamo venire qui».
Stippelli fa un breve resoconto facendo i nomi di Paolo Guadadiello, di Tonio Pellegrino, di Roberto pecoraro (Roberto Napoletano). Per riferire del malcontento fra gli uomini del clan di Luigi Vergine. «Tutto scritto, gli scriveva i messaggi....è responsabile...dice che dopo che Coda si è messo a gridare dice che tutti in sezione hanno abbassato la testa e si sono chiusi nella cella. Compà, questo non scrive una bugia».

Nel riferire cosa avrebbero contenuto i messaggi inviati dall'assistete capo ad Emiliano Vergine, Stippelli fece cenno anche a quella che sarebbe stata la ricompensa: «Stava prima Alessio, mi ha fatto leggere tutto. Le scarpe gli ha comprato, 400 euro di scarpe. Se vuoi sapere qualcosa tutto gi dice, ha detto se serve qualcosa così gli mandate. Ha scritto sul telefono, tutto quanto».
La Procura antimafia sta ora valutando quali provvedimenti adottare eventualmente nei confronti della talpa.
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