Bandiere blu, l'Adriatico fa incetta di riconoscimenti

Una veduta di Otranto dall'alto
Una veduta di Otranto dall'alto
di Maurizio TARANTINO
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Mercoledì 11 Maggio 2016, 06:50 - Ultimo aggiornamento: 13:11

Adriatico batte Jonio: 3-1. Nella speciale classifica delle Bandiere Blu salentine per il 2016, la costa orientale può vantare ben tre località d’eccellenza, cioè Castro, Otranto e Melendugno contro le sole marine di Salve a tenere alto l’onore del litorale jonico.
Il riconoscimento sarà ufficializzato questa mattina a Roma, assegnato dalla Fondazione Europea per l'Educazione Ambientale. Una riconferma per il Salento che, dopo il poker dello scorso anno, può celebrare la bellezza dei suoi borghi marini, con un risultato di tutto rispetto, soprattutto se confrontato con il resto della Puglia. Undici le bandiere pugliesi distribuite tra Margherita di Savoia, Polignano a Mare, Monopoli, Fasano, Ostuni, Castellaneta e Ginosa.

L’obiettivo principale del Programma Bandiera Blu, è quello di promuovere una conduzione sostenibile del territorio rispettando una serie di indicazioni che mettono al primo posto l’attenzione e la cura per l’ambiente. I criteri spaziano dalla qualità delle acque di balneazione, alla depurazione delle acque reflue, alla gestione dei rifiuti, all’informazione per l’educazione ambientale, fino alla limitazione del traffico veicolare. Criteri molto stringenti e articolati proprio che dovrebbero dimostrare la massima vivibilità del territorio interessato.
Il Salento vanta una lunga tradizione di Bandiere Blu, con l’antesignana Otranto, dove il vessillo è issato ininterrottamente da un decennio. Per il sindaco Luciano Cariddi il riconoscimento si traduce in una sfida continua: «È a conferma di un lavoro portato avanti da tutta la città, spaziando dalla sensibilizzazione ambientale alla cura delle acque reflue la cui depurazione ha trovato una soluzione definitiva con la condotta sottomarina. Posso dire però che non ci sentiamo appagati: c’è ancora molto da fare nel settore dei rifiuti, ad esempio. Un ambito nel quale l’amministrazione può agire fino ad un certo punto, poi tocca ad altri enti. C’è soddisfazione per il risultato complessivo: il Salento è ancora una volta nell’alta classifica delle mete turistiche più ambite».

Stessa lunghezza d’onda per Melendugno dove il sindaco Marco Potì sottolinea un altro dato: «Le nostre marine maggiori, Torre dell’Orso, Roca e San Foca possono vantare un record invidiabile: sono tra le poche in Italia ad avere tre riconoscimenti importantissimi come la Bandiera Blu, le Cinque Vele e la Bandiera Verde, per le località marine a misura di bambino. È il settimo anno che riceviamo il gonfalone da parte del Fee e siamo orgogliosi del lavoro che abbiamo realizzato. Lo dimostrano i dati delle presenze, in costante crescita».
Anche a Castro si festeggia: «Per il quarto anno - spiegano il sindaco Alfonso Capraro e il consigliere comunale delegato Fernando Schifano - ci confermiamo ai vertici delle classifiche di gradimento per la qualità dei servizi. Ogni anno continua la sensibilizzazione sulla qualità delle acque reflue e l’allaccio alla rete fognaria è arrivato quasi al 100% sulla balneazione e sulla raccolta differenziata».

Il prossimo anno potrebbe arrivare la candidatura di Porto Cesareo che ancora non ha completato i lavori di sistemazione dell’impianto fognario. Particolare tutt’altro che trascurabile. «I vincoli per ottenere la Bandiera Blu - commenta il sindaco Salvatore Albano - sono molto stringenti e noi vogliamo fare le cose per bene. Completati i lavori di collettamento faremo richiesta per entrare anche noi nel ristretto numero dei borghi d’eccellenza, di certo abbiamo le carte in regola». Per Nardò invece, l’aspetto penalizzante è quello dell’accessibilità delle marine. Gli interventi a Santa Caterina e a Sant’Isidoro sono stati realizzati soltanto negli ultimi mesi: un ritardo che, evidentemente, costa molto caro. Con Nardò che resta ancora senza Bandiera Blu.

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