Acquedotto marino sotto l'Adriatico: il progetto che collega Albania e Puglia

Acquedotto marino sotto l'Adriatico: il progetto che collega Albania e Puglia
di Alessio PIGNATELLI
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Giovedì 10 Novembre 2022, 05:00

Trent’anni, non proprio un’idea dell’ultima ora. A così tanto tempo fa risale il progetto di portare acqua dall’Albania alla Puglia tramite una conduttura sottomarina. Ciclicamente, torna in auge quel disegno nato da una proposta di legge presentata alla Camera il 30 giugno 1992 da 19 deputati in larga parte pugliesi. Un’era geologica fa, a livello tecnologico e non solo. Oggi quella bozza riprende vigore e viene rispolverata da politica e industriali.

Il clima impazzito e la siccità hanno riproposto l’atavico problema della diversificazione delle fonti dell’Acquedotto pugliese così ecco che la sponda albanese torna utile: una condotta sottomarina di circa 85 chilometri nell’Adriatico e altri tubi in terraferma per collegare Girokaster e il serbatoio Aqp di Galugnano, in provincia di Lecce.

Costo stimato, circa un miliardo di euro. Perché l’Albania? Semplice, per sfruttare le sorgenti molto consistenti del Paese dell’Aquila e per la relativa vicinanza.

Laforgia (Aqp): dobbiamo diversificare

«La priorità è di arricchire gli invasi, cioè le fonti - conferma il presidente di Aqp, Domenico Laforgia - Dobbiamo essere sicuri degli approvvigionamenti e dobbiamo diversificare: prendere l’acqua a meno di 200 chilometri da noi è più conveniente rispetto ad altre soluzioni». Torniamo per un attimo al 1992. La proposta a prima firma di Damiano Potì, salentino, quattro legislature sul curriculum, socialista: l’interconnessione idrica tra i due Paesi, fu scritto nella relazione introduttiva, avrebbe avuto l’effetto di «accrescere l’offerta d’acqua in Puglia, portando a 4 metri cubi al secondo la «portata occorrente».

Postilla: in quei documenti si annidava già la possibilità di trasportare anche il gas, ma è tutta un’altra storia. La proposta si arenò e, come detto, è riaffiorata nel tempo a più riprese. Per esempio nel 2002 quando Fatmir Xhafaj, ministro per il turismo e per la regolazione del territorio, affermò che stava preparando un piano da sottoporre al Governo italiano per la fornitura di acqua dall’Albania alla Puglia: in particolare, il sito albanese individuato era la sorgente “Occhio azzurro” nel sud della regione di Saranda a Valona. E a ottobre scorso, Emiliano stesso ha scritto al premier Edi Rama per riprendere le fila del discorso. «Il progetto è quello di 30 anni fa - aggiunge Laforgia - alimentare il Salento è fondamentale. Adesso abbiamo la risalita salina che dobbiamo fermare. Dobbiamo ridurre l’emungimento dei pozzi, dobbiamo lasciare che venga respinta con l’acqua dolce l’invasione salina». Tre sono le fonti possibili per i finanziamenti.

«La scala europea perché ha un dimensionamento che interessa l’Europa, l’Italia perché è un problema nazionale e la Regione ovviamente. Si possono ipotizzare 4-5 anni in totale per completare il tutto, solo per il progetto ci vuole un anno per studiare planimetrie e attraversamento di una fossa che è quasi di 800 metri. Bisogna studiare tutto per bene con i rilievi». E il presidente chiarisce un aspetto: il progetto corre in parallelo ad altre strategie già in atto, in particolare contro il problema endemico della dispersione. «Sulla dispersione stiamo già lavorando - osserva Laforgia - ridurremo di 20 punti percentuali la dispersione entro 4 anni. Questa strategia è già in atto, resta il tema che dobbiamo alimentare con i nostri invasi agricoltura e potabile».

L'appello degli industriali

E durante l’assemblea annuale di Confindustria Bari-Bat di martedì scorso, anche il presidente degli industriali Sergio Fontana ha ribadito: «La crisi idrica che è appena emersa nel corso di quest’anno, diventerà vera emergenza nei prossimi anni. Qui in Puglia, abbiamo le competenze per essere un punto di riferimento nazionale per la politica idrica. Abbiamo l’Acquedotto pugliese, il più grande d’Europa, la prima stazione appaltante della Puglia. Unita dal mare Adriatico abbiamo, qui di fronte a noi, l’Albania, un Paese ricchissimo di acqua. Con l’Albania abbiamo dei rapporti di vicinanza eccezionali. Possiamo dar vita a un grande e ambizioso progetto: costruire un’imponente infrastruttura idrica nel mare Adriatico tra Puglia e Albania».

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