Ultrà, il giudice non convalida gli arresti.
I sei tornano liberi e patteggiano pene da 4 ad 8 mesi

Ultrà, il giudice non convalida gli arresti. I sei tornano liberi e patteggiano pene da 4 ad 8 mesi
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Martedì 19 Gennaio 2016, 18:34 - Ultimo aggiornamento: 18:35
Sono tornati liberi i sei ultrà salentini arrestati domenica scorsa ad Andria prima dell'inizio della partita di calcio contro il Lecce. Il giudice del Tribunale di Trani, Andrea D'Angeli, non ha accolto la richiesta di convalida del pubblico ministero Simona Merra degli arresti dei poliziotti del Commissariato di Andria: decorrenza dei termini, l'eccezione sollevata dal collegio difensivo ed accolta dal giudice.
Il processo per direttissima seguito all'udienza di convalida ha poi definiti tutte le condanne degli indagati con il rito del patteggiamento. La pena più alta è stata inflitta ad Antonio Alessandro, 26 anni, di Tuturano (frazione di Brindisi), poiché risponde del lancio del petardo che ha dato il via agli scontri con la polizia, oltre che di resistenza a pubblico ufficiale. Sei mesi sia per Nicolò Corrado, 23 anni, di Cavalino; che per Giampaolo Martina, 32 anni, di Arnesano; e per Simone Favale, 24 anni, di Carmiano ((per possesso di materiale esplodente e resistenza a pubblco ufficiale). Cinque mesi per Gabriele Pallara, 23 anni, di Monteroni (per possesso di materiale esplodente e resistenza a pubblco ufficiale). Infine, quattro mesi per Mirko Manca, 25 anni, di Lequile (possesso di materiale esplodente).
Gli indagati sono difesi dagli avvocatti Laura Minosi, Massimo Bellini, Giorgia Giannone, Gianni Erroi e Raffaele Lomartire.
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