Amina, la polizia kazaka accusa di frode il suo avvocato. «Vogliono vendicarsi»

Amina, la polizia kazaka accusa di frode il suo avvocato. «Vogliono vendicarsi»
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Mercoledì 15 Novembre 2023, 15:20 - Ultimo aggiornamento: 19 Novembre, 12:12

L'avvocato Alibek Sekerov, che ha difeso in Kazakistan la 18enne italiana Amina Milo, è accusato di frode dalla polizia kazaka. Le accuse - secondo le scarne informazioni fornite dal legale - riguardano "un incidente avvenuto tre anni fa", in cui è "coinvolto solo come testimone", e sarebbero sollevate "dallo stesso dipartimento di polizia coinvolto nella vicenda di Amina".

Le dichiarazioni del legale

Sekerov dice «che in questo modo vogliono intimidirmi e accusarmi di qualcosa che non ho fatto». L'avvocato ritiene si tratti di una «vendetta perché sono andato contro di loro difendendo un cittadino straniero, e questo alla nostra polizia non piace».

Amina il 2 novembre è stata prosciolta dalle accuse di traffico di droga ed è stata rilasciata dopo tre mesi di detenzione. Nei primi 16 giorni, secondo quanto riferito dalla 18enne, sarebbe stata sequestrata da alcuni poliziotti in un appartamento privato dove avrebbe subito dei tentativi di stupro; in un'altra occasione avrebbe subito pressioni psicologiche per firmare documenti in una lingua che non comprendeva. Al momento tre poliziotti sono indagati per tortura.

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In attesa della perizia psichiatrica

Ora Amina e sua madre sono ancora in Kazakistan dove la 18enne dovrà sottoporsi nei prossimi giorni a una perizia psichiatrica e partecipare a un confronto con gli agenti indagati. 

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