Alloggi universitari, nel Salento sono sempre più cari (+25%) e sempre di meno

Alloggi universitari, nel Salento sono sempre più cari (+25%) e sempre di meno
di Mattia CHETTA
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Lunedì 28 Agosto 2023, 12:04 - Ultimo aggiornamento: 24 Settembre, 19:00


Canoni mensili sempre più insostenibili e rincari sino 25%: a Lecce è ancora emergenza abitativa per gli universitari fuori sede. Se gli ultimi dati a disposizione quelli pubblicati dalla ricerca di Immobiliare.it Insights confermano la saturazione dei principali poli universitari, a riscaldarsi sono anche i mercati immobiliari di città satellite e città medie, proprio come il capoluogo salentino.

I rincari


Affitti col segno più, dunque, per 7.766 fuori sede e famiglie alle prese con le speculazioni del segmento del privato che hanno cambiato volto alla città: molti locatori, infatti, negli anni hanno deciso di trasformare i loro appartamenti in case vacanza o bed&breakfast, occupando una buona parte dei posti che fino a qualche tempo fa erano destinati agli universitari o alle stelle famiglie.

Poco cambia, il risultato è sempre lo stesso: trovare un appartamento in affitto in città (soprattutto a lungo termine) è praticamente impossibile.

I quartieri


E le rette mensili sono aumentate a San Pio (con un prezzo di mercato che oscilla tra i 230 e i 250 euro mensili per una singola), ma hanno fatto registrare una crescita anche nel quartiere Santa Rosa o in piazza Mazzini. Costi ai quali naturalmente vanno aggiunte le spese per le utenze domestiche. Di recente, a intervenire sul caro-affitti è stato anche Alessandro Monosi, segretario territoriale del Sicet Cisl di Lecce, il sindacato inquilini, casa & territorio. «È iniziata la caccia agli alloggi per gli studenti universitari e a Lecce, come altrove, moltissime sono le domande, poche pochissime le offerte - ha detto il sindacalista -. I prezzi sono al di fuori della portata delle famiglie e degli studenti stessi. Abbiamo notizia che per stanze singole, con bagno in comune, vengono chiesti importi eccessivi. Sarebbe opportuno che i Comuni istituissero l'agenzia per la casa, un ufficio deputato a far incontrare domanda e offerta a prezzi calmierati. Sarebbe importante che fosse istituito un fondo di garanzia al quale far accedere studenti ma anche famiglie con disagio abitativo».


Sul piede di guerra le associazioni studentesche che rivendicano una strategia coordinata tra istituzioni per garantire un maggior numero di posti letto pubblici. «In provincia di Lecce ha commentato Margherita Coccioli, consigliera di amministrazione Adisu per Link Lecce il prezzo medio di un affitto residenziale si aggira intorno agli 8 euro al mese al metro quadro, in aumento rispetto alla scorsa estate. Alle porte del nuovo anno accademico si prospettano nuovi rincari per gli affitti universitari: per noi è fondamentale che l'Adisu acceleri il percorso di ampliamento della copertura dei posti letto in residenza, garantendo a tutti i richiedenti il servizio residenziale. Questo, però, potrebbe non bastare. Serve un piano integrato di interventi tra le varie istituzioni del territorio volto a contenere la speculazione sugli affitti, attraverso interventi pubblici sul diritto all'abitare. Per noi significa realizzare una vera città universitaria, accessibile a tutte e tutti e in grado di assicurare un futuro ai propri abitanti e uno sviluppo al proprio territorio».


A denunciare l'immobilismo dell'esecutivo guidato dalla presidente Giorgia Meloni è stata l'Unione degli universitari. «Ad oggi il ministro Salvini non ha fatto nulla per contrastare il caro affitti. Gli avevamo chiesto ha ricordato il sindacato studentesco di intervenire urgentemente sulle agevolazioni fiscali, spostandole dal mercato libero al mercato concordato. Sarebbe stata una misura a costo zero, ma avrebbe aiutato a mantenere sotto controllo i canoni mensili, incentivando gli accordi territoriali».
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