Abbandona i rifiuti nei campi, ma lascia la sua “firma”. «Pulisci o ti denuncio»

I rifiuti nei campi
I rifiuti nei campi
di Valeria BLANCO
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Domenica 21 Aprile 2019, 11:47
Fotografato e “incastrato” da una ricarica Postepay che ha inavvertitamente lasciato nei bustoni di immondizia scaricati abusivamente in campagna e che riporta il suo codice fiscale. È finito nei guai uno “sporcaccione” di Alezio, destinatario di un appello sui social network: «O vieni a ripulire, oppure ti denuncio».

I fatti. In quella campagna di zona Santo Stefano, tra Alezio e Gallipoli, il proprietario ci vuole costruire la sua casa. Già la immagina con gli alberi, il prato, il muretto a secco. E poi per lui, che fa l’imprenditore agricolo, i campi sono sacri: guai a deturparli gettandovi immondizia. A maggior ragione perché da tempo Davide Cherillo, 33 anni, di Alezio, su quei campi non usa più i diserbati e conta di ottenere presto la certificazione per la produzione biologica. Peccato, però, che da tempo qualcuno ha preso di mira proprio la sua campagna per disfarsi di materiale di risulta di lavori edili: cocci di ceramica, buste, secchi vuoti, persino sanitari rimossi e poi scaricati abusivamente sul ciglio della strada. Un cumulo che, nei mesi, è cresciuto di pari passo con la rabbia e l’esasperazione del proprietario del terreno agricolo. Che sin da settembre scorso ha iniziato a fare la ronda attorno a quel terreno che per lui è lavoro, sudore e fonte di sostentamento.

La testimonianza. «Ci passavo a tutte le ore - racconta - anche negli orari più strani. Quante notti insonni ho passato, ma alla fine ho “beccato” chi scarica rifiuti e adesso non faccio sconti: o ripulisce tutto oppure lo denuncio». La costanza di Davide è stata premiata. «Tutto nasce da un problema che ho avuto alla motozappa la settimana scorsa - racconta - che mi ha costretto a rimanere in campagna fin dopo il tramonto. A un certo punto, mentre ero in un terreno di fronte a quello pieno di rifiuti, ho visto un’auto che arrivava e scaricava del materiale. Non ho perso tempo e ho fotografato auto e targa. Nei sacchetti c’era poi un’altra “sorpresa”: una ricarica Postepay con su scritto un codice fiscale». Certo, quel codice potrebbe essere della persona che ha scaricato i rifiuti, di un familiare o addirittura di qualcuno che non c’entra niente.

La denuncia. Saranno i carabinieri, a cui Cherillo ha consegnato tutta la documentazione, a fare il confronto tra auto, codice fiscale e altri elementi e a dare una risposta. Intanto, l’imprenditore agricolo sui social ha dato al responsabile dello scempio ambientale una seconda opportunità: «Se vieni a pulire ti perdonerò, ma se non lo fai subito dopo le feste firmerò la denuncia». 
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