Handicap al bando, l’opposizione attacca: «Giù le mani dall’assistenza». Meloni: «Si scrive rimodulazione, si legge taglio»

Handicap al bando, l’opposizione attacca: «Giù le mani dall’assistenza». Meloni: «Si scrive rimodulazione, si legge taglio»
di ​Lorena Loiacono
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Mercoledì 29 Gennaio 2020, 10:44

Sono pronti a protestare in Regione, le famiglie dei pazienti disabili sul piede di guerra contro la riforma dell’assistenza domiciliare integrata. E la Pisana, investita dalle polemiche, prepara una commissione urgente. Come denunciato ieri da Leggo, i famigliari dei pazienti temono la riduzione delle ore di presenza degli infermieri vicino al malato: verranno sostituiti in parte dagli oss, operatori socio-sanitari. Chiedono quindi di modificare il testo della riforma dell’Adi che entrerà in vigore il 1 gennaio 2021. Ieri la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, ha lanciato l’allarme sui social: «La sinistra al governo della Regione mette le mani all’assistenza domiciliare integrata alle famiglie con disabili. Faremo di tutto per cambiare questa pessima riforma».

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E così Fdi ha chiesto di discuterne in una commissione urgente: «Chiediamo la sospensione del decreto – ha spiegato la consigliere regionale Chiara Colosimo – che, come evidenziato anche dai medici di famiglia e dalla Fimmg, rischia di ripercuotersi drammaticamente sulle famiglie che invece hanno bisogno di assistenza continua e professionale». La commissione urgente si farà, ad assicurarlo è stato ieri l’assessore regionale alla sanità Alessio D’Amato: «Come sempre ci sarà la massima disponibilità. Sull’assistenza domiciliare non è previsto alcun taglio anzi, vi sono importanti risorse aggiuntive con l’obiettivo di raddoppiare il numero degli utenti assistiti in una modalità che punti alla qualità dell’assistenza».

Ma è proprio sulla qualità del servizio che i famigliari dei pazienti chiedono spiegazioni: alcune famiglie sono già state convocate dalle Asl per rimodulare l’assistenza e qualcuno, notando la riduzione, non ha accettato rifiutandosi di firmare. «Mia figlia ha 12 ore di assistenza domiciliare – spiegano due genitori di Rieti – anche se, sei anni fa, al policlinico Gemelli ce ne prescrissero 24. Ora addirittura la Asl ci chiama per dirci che 6 delle 12 ore saranno coperte da un operatore socio sanitario, che non può cambiare flebo, aghi o gestire una crisi. L’assistenza infermieristica di fatto è dimezzata. Non va bene per mia figlia e quindi non abbiamo accettato. I nuovi pazienti avranno solo 9 ore: come faranno, ad esempio, i malati di Sla? In commissione ci saremo anche noi».
 

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