Assistenza domiciliare a Brindisi, accordo a metà: contratto per 14 dei 20 operatori

Assistenza domiciliare a Brindisi, accordo a metà: contratto per 14 dei 20 operatori
di Lucia PEZZUTO
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Martedì 4 Gennaio 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 13:22

Servizi sociali al Comune di Brindisi: confermati gli accordi contrattuali solo per quattordici operatori dell’assistenza domiciliare integrata, restano fuori sei unità. È una vittoria a metà quella ottenuta dagli operatori della Cooperativa San Bernardo che nell’Ambito territoriale di Brindisi e San Vito dei Normanni si occupano di garantire l’assistenza domiciliare integrata. In prima battuta gli operatori avevano rifiutato la proposta che offriva loro un contratto con un monte ore ridimensionato a 2.912 per il Comune di Brindisi e 741 ore per il Comune di San Vito dei Normanni. Le ore contrattualizzate per gli Oss ammontavano a 4.979, determinando uno esubero e sbilanciamento di ben 1.326 ore rispetto alle ore previste dal bando e quindi oggetto di copertura contrattuale e finanziaria. Conseguentemente, durante il confronto sindacale, la cooperativa aveva proposto almeno tre modalità di ridistribuzione dei carichi di lavoro, ma le parti sociali non erano state disponibili ad accettare la minima variazione “in pejus” nelle condizioni contrattuali vigenti con il personale in forza. «Pertanto, in ragione di quanto descritto e dagli obblighi stabiliti dal bando di gara la Cooperativa comunicava l’impossibilità di procedere con l’assorbimento del personale del servizio e quindi avviare il servizio oggetto di gara».

La riunione risolutiva

Ieri mattina, tuttavia, in una riunione è stato raggiunto l’accordo che salva solo una parte degli operatori, quattordici su venti. È stato deciso, infatti, di assorbire solo la platea storica degli operatori, quattordici in tutto, rispettando il vecchio contratto, ossia l’indeterminato con le trenta ore settimanali. Nessuna speranza, invece, per altri sei operatori che assunti solo da qualche anno, sono rimasti esclusi. Eppure, come dicono i sindacati, il Cobas e la Fp Cgil, è un paradosso se si pensa che tra una quindicina di giorni il numero degli assistiti aumenterà. Il Comune è già al corrente che nuovi utenti si stanno aggiungendo nelle liste dell’assistenza e probabilmente qualche operatore in più avrebbe fatto comodo per garantire il servizio di assistenza. Ora gli operatori esclusi meditano di adire le vie legali nell’estremo tentativo di recuperare il proprio posto di lavoro ma la battaglia che si preannuncia è piuttosto complicata. Nel frattempo, ricordiamo, saranno assorbiti tutti i lavoratori impiegati nel servizio Sad, Servizio di assistenza domiciliare, che svolgeranno il servizio per la Remedios società cooperativa di Ceglie Messapica.

Nel capitolato di gara è previsto un monte ore complessivo pari a 3.224 per gli operatori qualificati Oss e Osa, e 312 ore per l’operatore qualificato assistente sociale per tutta la durata dell’affidamento della durata di 3 mesi prorogabile di altri 3 mesi.

La galassia dell'assistenza

Attualmente attraverso l’Ambito territoriale si garantiscono il servizio Adi e Sad, ovvero l’assistenza domiciliare integrata, e del Polo Servizi territoriale-polifunzionale. Il primo, in particolare, è finalizzato a sostenere l’autonomia personale degli anziani non autosufficienti, bisognosi di assistenza e delle relative famiglie. Da diversi mesi si discute di questo servizio in quanto nel Piano di riequilibrio finanziario pluriennale del Comune di Brindisi è previsto un notevole taglio. L’amministrazione ha più volte ribadito che l’intenzione sarebbe quella di affidare integralmente l’assistenza domiciliare degli anziani alla Asl, che già ha in essere un servizio equivalente. Il Polo servizi territoriali, invece, si occupa di diverse questioni. Innanzitutto, lo Sportello sociale, il cui scopo è quello di raccogliere elementi informativi sul sistema dei bisogni e delle domande, anche inespresse, da parte delle persone e delle famiglie. Non solo. Presso lo sportello, infatti, è possibile richiedere supporto burocratico per seguire le pratiche connesse alla richiesta ed alla fruizione di servizi sociali. Poi c’è il Centro di ascolto per le famiglie, col servizio di sostegno alla famiglia ed alla genitorialità, e la mediazione familiare. Infine, il servizio di affidamento familiare minori, che incontra famiglie o single interessati all’affido ed esamina le segnalazioni di minori temporaneamente privi di un ambiente familiare idoneo, offrendo anche sostegno sociale, pedagogico e psicologico sia alle famiglie affidatarie che ai minori.

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