Quindi, ufficialmente domani prenderà il via la cosiddetta fase 2 sanitaria, ma l'assistenza vera e propria degli ammalati slitterà di una settimana. Le Unità speciali di continuità assistenziale sono team composti da medici che andranno a domicilio dei pazienti malati di Covid-19 per fornire cure e assistenza. Ogni Usca avrà cinque medici che si alterneranno in due turni giornalieri, ciascuna unità potrà fare almeno otto visite domiciliari al giorno. Stando all'ultimo bollettino epidemiologico della Regione, sono 1.502 i pugliesi contagiati dal coronavirus che in questo momento si trovano in isolamento domiciliare, contro i 624 ricoverati di cui 60 in terapia intensiva. Questo significa che ogni Usca pugliese dovrà, mediamente, seguire circa 19 pazienti, ma i numeri col passare dei giorni aumenteranno. Le Usca attivate in Salento sono 11, in tutta la Regione saranno 80 con un fabbisogno totale di circa 9.600 kit di dispositivi di protezione individuale per garantire l'attività per almeno i prossimi 15 giorni. I kit previsti indicati secondo la popolazione dei territori - inizialmente sono 860 per la Asl Bat, 2.960 per la Asl Bari, 950 per la Asl Brindisi, 1.450 per la Asl Foggia, 1.980 per la Asl Lecce e 1.380 per la Asl Taranto. La distribuzione dei kit di Dpi è stata affidata alle farmacie territoriali delle aziende sanitarie.
Il portale web, oltre a consentire un controllo continuo della malattia presso il domicilio dei pazienti con l'ausilio del teleconsulto e di dispositivi medicali di misurazione come i saturimetri, permette anche la discussione collegiale tra professionisti sullo specifico caso e la pronta ridestinazione del paziente su strutture sanitarie Covid. Per il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano «questo sistema, nato per l'emergenza, ci consentirà di essere più vicini ai pugliesi grazie all'innovazione tecnologica e potrà essere utilizzato in futuro anche per le patologie Non-Covid. A testarlo per la prima settimana saranno i cittadini più fragili, malati rari e pazienti oncologici». «Stiamo passando dall'esperimento alla pratica», dichiara Giovanni Gorgoni, direttore generale di Aress.
«L'avvio del monitoraggio a casa - spiega il direttore dipartimento Salute, Vito Montanaro - consentirà il miglioramento dell'assistenza ai pazienti Covid domiciliati, oltre che ai malati rari. Si aggiunge un altro importante tassello al modello organizzativo». Infine, ieri Emiliano ha annunciato che la Regione sta «implementando la rete dei laboratori», attualmente composta da 13 centri, un potenziamento che permetterà di refertare 5mila tamponi al giorno anziché i duemila di oggi.
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Utilità Contattaci
Logout