Parte l'assistenza a casa: pronte le prime 80 Usca. C'è la piattaforma digitale

Parte l'assistenza a casa: pronte le prime 80 Usca. C'è la piattaforma digitale
di Vincenzo DAMIANI
3 Minuti di Lettura
Giovedì 23 Aprile 2020, 08:23 - Ultimo aggiornamento: 09:13
Per la partenza vera e propria, con le visite a domicilio dei pazienti, probabilmente si dovrà attendere ancora una settimana. Domani, secondo quanto annunciato dalla Regione Puglia, saranno attivate ufficialmente le Unità speciali di medici di continuità assistenziale (Usca), ma per vederle in azione bisognerà attendere il 2-3 maggio: i sindacati e le Asl stanno limando gli ultimi accordi, ad esempio ieri è stata trovata l'intesa per istituire 11 Unità speciali, di cui due saranno impiegati a Lecce città. Ma prima ci sono alcuni aspetti burocratici ancora da sistemare (firma dei contratti pescando dalle graduatorie dei medici volontari, composizione delle squadre, ad esempio) e, soprattutto, un breve corso da svolgere. Tutte le Usca, infatti, dovranno essere preparate sotto ogni punto di vista: dalla vestizione e svestizione sino all'uso della strumentazione che le Asl metteranno a disposizione. E poi occorrerà effettuare anche una mappatura precisa dei pazienti da seguire.

Quindi, ufficialmente domani prenderà il via la cosiddetta fase 2 sanitaria, ma l'assistenza vera e propria degli ammalati slitterà di una settimana. Le Unità speciali di continuità assistenziale sono team composti da medici che andranno a domicilio dei pazienti malati di Covid-19 per fornire cure e assistenza. Ogni Usca avrà cinque medici che si alterneranno in due turni giornalieri, ciascuna unità potrà fare almeno otto visite domiciliari al giorno. Stando all'ultimo bollettino epidemiologico della Regione, sono 1.502 i pugliesi contagiati dal coronavirus che in questo momento si trovano in isolamento domiciliare, contro i 624 ricoverati di cui 60 in terapia intensiva. Questo significa che ogni Usca pugliese dovrà, mediamente, seguire circa 19 pazienti, ma i numeri col passare dei giorni aumenteranno. Le Usca attivate in Salento sono 11, in tutta la Regione saranno 80 con un fabbisogno totale di circa 9.600 kit di dispositivi di protezione individuale per garantire l'attività per almeno i prossimi 15 giorni. I kit previsti indicati secondo la popolazione dei territori - inizialmente sono 860 per la Asl Bat, 2.960 per la Asl Bari, 950 per la Asl Brindisi, 1.450 per la Asl Foggia, 1.980 per la Asl Lecce e 1.380 per la Asl Taranto. La distribuzione dei kit di Dpi è stata affidata alle farmacie territoriali delle aziende sanitarie.

Per la fase 2 l'Aress l'Agenzia regionale per la Salute ha messo a disposizione una piattaforma digitale, unico ambiente virtuale in cui verranno integrati medici di medicina generale, specialisti, pazienti Covid da seguire a domicilio e schede epidemiologiche. La piattaforma di teleassistenza clinica è stata ribattezzata H-Casa, la nuova soluzione prevede l'uso di più strumenti: una web app per i cittadini per procedere ad una prima auto-diagnosi informativa mediante questionario, stabilendo un contatto con il medico di famiglia che, se opportuno, lo ricontatterà per eseguire un pre-triage telefonico; un portale web per gli operatori sanitari che consente di analizzare e categorizzare le informazioni fornite dai cittadini in sede di pre-triage per il monitoraggio, di programmare eventuali interventi domiciliari di supporto specializzato (tampone, farmaci e ausili) e, conseguentemente, di attivare il teleconsulto (audio e/o video) e telemonitoraggio; infine, i dispositivi di diagnostica-strumentale per la trasmissione di dati clinici dal domicilio del paziente in piattaforma.

Il portale web, oltre a consentire un controllo continuo della malattia presso il domicilio dei pazienti con l'ausilio del teleconsulto e di dispositivi medicali di misurazione come i saturimetri, permette anche la discussione collegiale tra professionisti sullo specifico caso e la pronta ridestinazione del paziente su strutture sanitarie Covid. Per il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano «questo sistema, nato per l'emergenza, ci consentirà di essere più vicini ai pugliesi grazie all'innovazione tecnologica e potrà essere utilizzato in futuro anche per le patologie Non-Covid. A testarlo per la prima settimana saranno i cittadini più fragili, malati rari e pazienti oncologici». «Stiamo passando dall'esperimento alla pratica», dichiara Giovanni Gorgoni, direttore generale di Aress.

«L'avvio del monitoraggio a casa - spiega il direttore dipartimento Salute, Vito Montanaro - consentirà il miglioramento dell'assistenza ai pazienti Covid domiciliati, oltre che ai malati rari. Si aggiunge un altro importante tassello al modello organizzativo». Infine, ieri Emiliano ha annunciato che la Regione sta «implementando la rete dei laboratori», attualmente composta da 13 centri, un potenziamento che permetterà di refertare 5mila tamponi al giorno anziché i duemila di oggi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA