Passeggera sul treno senza Green pass, si rifiuta di scendere. Ora rischia un anno di carcere

La donna è stata denunciata per interruzione di pubblico servizio e nei giorni scorsi è arrivata la sentenza del Tar sul suo ricorso

Sul treno senza green pass ma non scende: passeggera blocca l'intero servizio
Sul treno senza green pass ma non scende: passeggera blocca l'intero servizio
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 17 Novembre 2021, 11:07 - Ultimo aggiornamento: 18 Novembre, 11:52

Non ha esibito il Green pass e invece di scendere dalla carrozza ha bloccato l'intero treno. È accaduto a una passeggera sul convoglio dell'alta velocità Italo 8160, partito da Reggio Calabria con destinazione Milano il primo settembre scorso. Il caso è salito alla ribalta per una recente sentenza del Tar e a beccarsi una denuncia per interruzione di pubblico servizio è stata una donna sorpresa dal capotreno senza la certificazione verde richiesta per salire a bordo dei mezzi pubblici.

Leggi anche > Terrorismo, arrestata 19enne 'Leonessa dell'Isis': in chat arruolava minorenni da far sposare ai jihadisti

Passeggera senza green pass sul treno

Nel settembre scorso, quando sono state introdotte le regole del green pass sui treni, una passeggera è stata sorpresa nella carrozza 7 del treno senza il green pass.

In suo possesso c'era solo la foto del referto di un tampone antigenico rapido che aveva comprato in farmacia e che aveva fatto a casa il giorno prima. Ne è seguito un lungo battibecco col personale, che ha allertato la polizia ferroviaria. 

 

Passeggera senza green pass blocca il treno

Una scena simile a tante altre se non fosse per l'epilogo. La donna si è rifiutata di scendere dal treno e ha bloccato il servizio. Oltre alla sanzione amministrativa relativa al green pass, i poliziotti le hanno contestato un reato penale che prevede una pena fino a un anno. ​Nei giorni successivi la donna con i suoi legali ha presentato un ricorso al Tar che si è da poco pronunciato. Il Tribunale amministrativo per il momento ha chiuso la questione sostenendo che la sanzione va contestata di fronte al giudice ordinario e che la «compatibilità costituzionale» non può essere portata di fronte al Tar «in sede cautelare».

© RIPRODUZIONE RISERVATA