Stop al Green pass, nei campi arrivano 39mila braccianti stranieri. Coldiretti: «Ora si impieghino i percettori di reddito di cittadinanza»

Stop al Green pass, nei campi arrivano 39mila braccianti stranieri. Coldiretti: «Ora si impieghino i percettori di reddito di cittadinanza»
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Lunedì 2 Maggio 2022, 13:35 - Ultimo aggiornamento: 13:36

L’addio al Green pass salva i raccolti: 39mila braccianti stranieri in arrivo nelle campagne pugliesi. La previsione è di Coldiretti Puglia e fa riferimento al superamento dell'emergenza con l’entrata in vigore dal 1° maggio delle nuove regole sanitarie per il Covid proprio nel momento in cui è più forte la domanda di lavoro in agricoltura dove è in piena ripresa l’attività con le semine ma anche con l’avvio della raccolta delle principali produzioni di frutta.

L'appello di Coldiretti: “Si velocizzi il rilascio dei nulla osta"

Ora occorre però – incalza Coldiretti Puglia - velocizzare il rilascio dei nulla osta necessari per consentire ai lavoratori extracomunitari, ammessi all’ingresso con il decreto flussi, di poter arrivare in Italia per lavorare nelle imprese agricole al più presto, una necessità per garantire la programmazione di fronte alle crescenti di difficoltà di spostamento tra le frontiere a seguito della pandemia.

Il 22,4% dei raccolti garantito dalla manodopera straniera

In Puglia viene ottenuto da mani straniere più di un quarto del Made in Italy a tavola, con 39mila lavoratori stranieri che forniscono il 22,4% del totale delle giornate di lavoro necessarie al settore in Puglia, mentre – insiste Coldiretti Puglia - si registrano fortissime difficoltà a reperire anche la manodopera italiana.
Si tratta soprattutto – ricorda la Coldiretti Puglia – di lavoratori dipendenti a tempo determinato che arrivano dall’estero e che ogni anno attraversano il confine per un lavoro stagionale per poi tornare nel proprio Paese, spesso stabilendo delle durature relazioni professionali oltre che di amicizia con gli imprenditori agricoli.

Il contributo dei lavoratori immigrati all’agricoltura pugliese è importante nella raccolta dei pomodori, degli asparagi e dei carciofi e nelle stalle sono divenuti insostituibili. In questo contesto – aggiunge la Coldiretti Puglia - per sostenere la crescita è necessario garantire la presenza di lavoratori in un settore come quello agricolo dove un prodotto su quattro viene raccolto da mani straniere.

Al lavoro 100mila aziende agricole e stalle e 5mila imprese di lavorazione

L’approvvigionamento alimentare è assicurato in Puglia grazie al lavoro di oltre 100mila aziende agricole e stalle, più di 5mila imprese di lavorazione alimentare e una capillare rete di distribuzione tra negozi, supermercati, discount e mercati contadini di Campagna Amica, nonostante le preoccupazioni per la sicurezza, i vincoli, le difficoltà economiche e gli ostacoli oggettivi all’operatività, dalla ridotta disponibilità di manodopera, un  impegno quotidiano senza sosta che è sostenuto anche dalle consegne a domicilio, dall’asporto e da importanti momenti di solidarietà verso i 200mila indigenti.

Coldiretti: «Ora nei campi anche i percettori di reddito di cittadinanza»

Ma per salvare le produzioni Made in Italy occorre anche – aggiunge la Coldiretti regionale – dare la possibilità a percettori di reddito di cittadinanza, ammortizzatori sociali, studenti e pensionati italiani di poter essere impiegati nei campi attraverso una radicale semplificazione del lavoro agricolo. Un provvedimento che interesserebbe almeno 25mila italiani in un momento in cui tanti lavoratori sono in cassa integrazione e le fasce più deboli della popolazione sono in difficoltà. In Italia un prodotto agricolo su quattro viene raccolto in Italia da mani straniere con 358mila lavoratori provenienti da ben 164 Paesi diversi che – sottolinea la Coldiretti – sono impegnati in agricoltura, fornendo più del 29% del totale delle giornate di lavoro necessarie al settore, secondo il Dossier di Idos al quale ha collaborato la Coldiretti. Si tratta soprattutto – precisa la Coldiretti – di lavoratori dipendenti a tempo determinato che arrivano dall’estero e che ogni anno attraversano il confine per un lavoro stagionale per poi tornare nel proprio Paese, spesso stabilendo delle durature relazioni professionali oltre che di amicizia con gli imprenditori agricoli.

L’arrivo dei lavoratori stranieri nelle campagne italiane è dunque importante – conclude Coldiretti – per salvare i raccolti e garantire l’approvvigionamento alimentare alla popolazione in un momento particolarmente delicato con speculazioni, rincari, mancanza di alcuni prodotti e blocchi alle esportazioni causati dal conflitto in Ucraina e dalle guerre commerciali che ne sono scaturite.

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